Dopo le anticipazioni dell’inchiesta di Report sull’incontro tra Renzi e Mancini, arriva un dossier velenoso. La replica di Ranucci

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Nel giorno in cui la trasmissione d’inchiesta Report annuncia un servizio sull’incontro tra l’ex il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, e l’agente dei Servizi Marco Mancini comincia a circolare un dossier contro Report nel quale si ipotizza l’esistenza di una presunta fattura da 45 mila euro pagata per conto di Report dalla Rai a una società in Lussemburgo, oltre a presunti scambi di mail tra Sigfrido Ranucci e Rocco Casalino, ex portavoce di Giuseppe Conte quando questi era Presidente del Consiglio. A poche ore dall’inizio della trasmissione è arrivata la replica, puntuale, del direttore di Report. “In queste ore le agenzie hanno battuto una nota del partito Italia Viva nella quale si annuncia un’interrogazione parlamentare, dove si ipotizza che Report attraverso la Rai, abbia pagato una propria fonte, circa 45 mila euro, per realizzare un servizio contro il senatore Renzi. Si tratta di fango, Report in 25 anni non ha mai pagato una fonte e soprattutto non ha mai realizzato servizi contro. Noi abbiamo come unico editore di riferimento il pubblico che paga il canone. Nella stessa nota poi si faceva riferimento ad alcune mail che io avrei scambiato con il portavoce di Conte all’epoca Rocco Casalino addirittura sulla carta intestata. Io non uso mai la carta intestata, non ho mai mandato mail a Casalino, si tratta di un dossier avvelenato sulle cui tracce eravamo già da tempo, da gennaio per fortuna l’avevamo intercettato e anche altri colleghi che stavano per stamparlo si sono resi conto che era un falso clamoroso. Tutto questo avviene, singolarmente, il giorno in cui abbiamo annunciato e manderemo in onda questa sera delle immagini che riguardano il senatore Renzi che incontra ai margini di una stazione di servizio l’agente segreto 007 Marco Mancini, l’agente che era stato coinvolto in un’attività di dossieraggio illecito nel caso Telecom nel 2006 e nel rapimento di Abu Omar. L’amarezza più grande è prendere atto che queste note vengono proprio dalle stesse persone che in queste ore hanno evocato la libertà di espressione nel caso Fedez. Ecco, voglio dire che la libertà di espressione non si può evocare come fosse una maglietta, che te la sfili la sera e la rimetti in un cassetto e la rindossi quando ti fa comodo. Noi andremo in onda regolarmente questa sera alle 21.20 su Rai3”.


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