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Grillo, trompe l’oeil. Siamo in piena “petardo-crazia“

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Siamo in piena “petardo-crazia”: ovvero si fa quello che vuole chi fa più casino.

Come gli esercenti, che hanno manifestato di fronte al Parlamento buttando petardi veri, scontrandosi con le forze dell’ordine, bloccando le autostrade e subito hanno ottenuto la riapertura a “rischio ragionato”. Cioè un clamoroso cedimento in piena pandemia, con tutta l’imprudenza denunciata dagli esperti. Ma i morti nelle terapie intensive non votano, mentre gli esercenti sì. E quel bel pacchetto di voti fa gola, non solo a destra.
Poi c’è Grillo e il suo sfogo-petardo, che scoppia sui social con un repertorio di familismo giudiziario, che supera persino quello più estremo dei figli “piezze-‘e-core”. Il padre urlante difende il figlio, con un crescendo di furore fino ad offrirsi di andare in prigione al posto suo, con un impeto dell’ “uno-vale-uno” processuale, che certo non giova alla serenità dei giudici. Insomma, si sta affermando l’idea che le pretese – se ben accompagnate da apposita drammatizzazione – alla fine si impongano su un governo ampio e debole, a causa dell’opposizione incorporata.  E così la prospettiva iniziale di un esecutivo forte perché guidato da Lui, si rivela un trompe-l’oeildipinto su un muro, dove rischiamo di andare a sbattere.

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