80 anni dalla Liberazione, verso il 25 aprile 2025

A proposito di Covid e “Titolo V”

0 0

Mettiamo in fila le cifre dei decessi Covid della settimana che ci si è lasciati alle spalle:

domenica: 331 morti;
sabato 334 morti;
venerdì 718 morti;
giovedì 487 morti;
mercoledì 627 morti;
martedì 421 morti;
lunedì 296 morti…

Più di tremila decessi, e si parla di quelli ufficiali. Ogni giorno è come se precipitasse un aereo Roma-New York, o venisse cancellato un paese.

Nei primi tempi sui giornali si pubblicavano nomi, fotografie, storie; ormai a queste cifre sembra ci si sia fatta l’abitudine.

E’ così, o è scattata una sorta di consegna: per non creare “ansia”, non dare troppa enfasi alla cosa (e infatti nei notiziari TV la cifra è “affogata” a tante altre, un cenno e via: “voltiamo pagina”)?

Restiamoci, invece, nella pagina:

su questi tremila e passa di decessi di questa ultima settimana, si dovrebbe saperne di più: dove si muore? In quali regioni e città? Si tratta di anziani (e quale età?) o mezza età? Che tipo di altre patologie presentavano? Cosa facevano, come attività lavorativa? Ecco, qualche dato in più aiuterebbe a capire il fenomeno.

Certo, per quel che riguarda i giornalisti questo comporta andare nei luoghi; parlare con operatori, raccogliere testimonianze e notizie; fare interviste, colloqui con esperti e scienziati direttamente impegnati nel lavoro scientifico su una data questione…Lavorare, insomma. Studiare, non foss’altro per piantarla di continuare a ritenere che siano la stessa cosa “vaccino” e “siero” (piccola cosa, questo errore; ma rivelatore dell’ignoranza di tanti che si occupano della questione).

Poi bisognerebbe avere direttori non animati dalla fregola dell’arrivo quaranta secondi prima io, e poco importa se si tratta di una corbelleria; disposti a investire qualche euro su queste inchieste…

Un appello a giuristi e studiosi di cose legislative: la riforma del titolo V confezionata in modo frettoloso e imbecille nell’illusione di frenare l’irrompere della Lega sulla scena politica, produce, giorno dopo giorno, i danni e i guasti che vediamo. I “governatori” (e bene sarebbe tornare alla ormai perduta dizione: “Presidenti di regione”), non possono continuare (come fanno) a procedere in ordine sparso, ognuno per proprio conto: vale per tutti, si chiamino De Luca o Bonaccini, Fontana o Toti. Non si è mai visto combattere una guerra (così viene comunemente definita da tutti), dove lo Stato Maggiore dice e dispone una cosa, e i mille caporali fanno quello che pare a loro.

Ecco una cosa da apprendere da questa Pandemia: quel titolo V, così come l’hanno confezionato, non funziona, non va. Si cominci a pensare a come riformare (bene) la (pessima) riforma.


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21

Articolo21
Panoramica privacy

Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.