Scrivo in relazione al licenziamento di un vostro operaio, punito per aver promosso la visione di uno sceneggiato televisivo, che evidenzia la sofferenza provocata da una acciaieria, senza alcun riferimento ad una azienda precisa, per giunta ambientato in un periodo antecedente al vostro subingresso nella gestione della ex-Ilva. Sentirsi tirati in ballo in una storia anonima e acronica è evidente segno di auto imputazione di responsabilità o – per usare la saggezza popolare – di “coda di paglia”.Lucia Morselli, la decisione dell’azienda che lei guida, con il licenziamento attuato, va contro la libertà di espressione, garantita dalla Costituzione. Pertanto il provvedimento è illegittimo e unicamente orientato ad intimidire il personale. Inoltre, è gravemente inopportuno, perché le statistiche di mortalità dovuta a tumori e ad altre malattie indotte dall’inquinamento – ben superiori alla media nazionale – sono state oggetto di numerosi studi e inchieste, che denunciano il nesso di causalità tra le esalazioni dell’acciaieria e le patologie mortali registrate nell’area. Le chiedo, pertanto, di revocare il licenziamento e invece orientare le sue energie nel predisporre tutte le soluzioni tecnologiche necessarie per salvaguardare la salute di chi lavora e vive a Taranto.Con vigilanza democratica,Massimo Marnetto