Si moltiplicano gli episodi di “molestie” al diritto di cronaca

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In questi tempi difficili si stanno moltiplicando gli episodi di “molestie” al diritto di cronaca.
Querele bavaglio di ogni colore, vedemecum per sottrarsi alle domande, vere e proprie intimidazioni raggiungono chi voglia esercitare il diritto di cronaca e porre le domande giuste.
Le aggressioni contro presa diretta e contro Riccardo Iacona, che fanno seguito a quelle contro report e altre trasmissioni di inchiesta, colpiscono chi tenta di illuminare territori “oscurati” dalla presenza di mafie e malaffare, impedendo ai cittadini di essere correttamente informati.
Queste aggressioni non colpiranno nel segno, perché croniste e cronisti continueranno ad ispirare il loro comportamento a quel criterio di interesse pubblico e rilevanza segnalo più volte affermati dalla medesima corte europea.
La federazione della stampa e l’Usigrai si metteranno  a disposizione di chiunque vorrà sporgere denuncia contro qualsiasi sospensione di un diritto costituzionale e di un “pubblico servizio.
Ci auguriamo, infine, che anche istituzioni, governo, parlamento, vogliano far sentire la loro voce e allibare, dopo decenni, le norme contro le “querele bavaglio” utilizzate, sempre più spesso, come strumento di intimidazione contro il diritto di cronaca,


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