Carlo Donati “Strada Nove – La via Emilia e le sue curve” della storia

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Vista sulla carta, la via Emilia parte da Rimini e dritta come una spada arriva a Piacenza. E’ come una freccia scoccata da un legionario romano contro la pianura padana, allora Gallia Cisalpina, la grande, ricca regione da conquistare all’impero. La via Emilia la fatta costruire il console Marco Emilio Lepido fra il 189 e il 187 a.C. in due anni appena (altro che la nostra Salerno – Reggio Calabria!), partendo dal punto di arrivo della via Flaminia. Una strada consolare dopo l’altra, quindi, perché se  tutte le strade portano a Roma, come dice il proverbio, è perché da Roma partono tutte le grandi strade consolari che hanno portato eserciti, popolazioni e commerci in tutto il mondo mediterraneo e anche oltre.

La via Emilia è oggi la strada statale numero 9, le altre otto partono tutte dal Campidoglio: la numero 1 Aurelia che arriva in Spagna, la 2 Cassia diretta a Siena, la 3 Flaminia che come s’è detto approda a Rimini, la 4 Salaria che porta a San Benedetto del Tronto e che al tempo dei romani serviva per il commercio del sale dall’Adriatico, la 5 Tiburtina diretta a Pescara, la 6 Casilina  per Cassino e Santa Maria Capua Vetere, la 7 Appia,  la  “regina viarum” che si spinge fino a Brindisi, la numero 8 è l’Ostiense che ancora collega Roma a Ostia, quindi al mar Tirreno.

Sulla via Emilia il giornalista parmense Carlo Donati, che per molti anni ha diretto a Bologna la terza pagina del Resto del Carlino, ha scritto un libro in due volumi che gli deve essere costato molto tempo e tanta fatica ma che è stato per lui anche un divertimento, vista l’ironia dissacrante che lo caratterizza: Strada nove, la via Emilia e le sue curve, edizioni Affinità Elettive.

Perché proprio la via Emilia? E quali sono le sue curve?  Per una strada tutta dritta come l’Emilia si può parlare solo di curve storiche, quelle che in duemila anni ne hanno fatto uno straordinario atlante di avvenimenti, personaggi, date, tutti eccezionali. Due nomi fra i primi: è da queste parti che Giulio Cesare passò il Rubicone e che Annibale affibbiò ai romani un prima sconfitta poi perfezionata a Canne. Ma proseguendo sui basoli romani e nei secoli, sulla via Emilia l’autore ha incontrato tanta bella gente: Giuseppe Verdi e Giosuè Carducci, Pier Paolo Pasolini e Giovanni Guareschi, quello di Don Camillo e Peppone, Renato Barilli e Umberto Eco, Federico Fellini e Marco Pantani, Bertolucci e Bellocchio, Spadolini e Prodi, Nilla Pizzi e Francesco Guccini, ma anche la Ferrari e la Parmalat, il parmigiano sia reggiano che padano, la Mille Miglia e la Barilla, Ayrton Senna, Napoleone, Mussolini e il PCI. E altro ancora.

Come è nato il libro di un giornalista, ovviamente curioso, nato e vissuto in una terra tanto ricca di storia attraverso i secoli? Un giorno Donati sale in macchina e imbocca l’Emilia a Rimini, la percorre tutta con le opportune soste e nel tempo necessario e un ponte romano dopo l’altro, una chiesa dopo una cattedrale, un’osteria dopo un palazzo patrizio, tornando indietro ogni volta che ha sbagliato strada, racconta tutto quello che c’è da vedere dalla Rimini dei Romani a Cesena, Forlì, Faenza, Bologna (dove si parla anche del 1977 e dei giovani che l’hanno attraversato) e ancora Modena, Reggio nell’Emilia, Parma, fino al traguardo di Piacenza.  Un viaggio di sette potenziali ore su certificati 262 chilometri e 387 metri attraverso le decine di città, paesi, villaggi, borghi o soltanto frazioni che la via Emilia da millenni tuttora collega cambiando talvolta nome come le cambia intorno il mondo: fiumi che hanno mutato il proprio corso a causa di un terremoto e gli antichi ponti che li attraversavano si trovano a secco, dinastie estinte da secoli mentre i loro palazzi e castelli sopravvissuti a guerre, rivolte e saccheggi hanno cambiato destinazione d’uso e oggi sono municipi o alberghi,  chiese ridotte a fienili, cascine elevate al rango di dimore principesche, officine diventate stabilimenti industriali, umili osterie diventate locali alla moda. Anche le mode sono passate e la via Emilia da Rimini a Piacenza le ha viste passare tutte.

E’ un libro di storia vista dal basso, a livello stradale, ironico e divertente, un viaggio sulle montagne russe della memoria che nel racconto di una gloriosa strada romana fa cogliere al lettore-viaggiatore lo spirito autentico di una terra leggendaria.

 

Carlo Donati

Strada Nove – La via Emilia e le sue curve

Affinità Elettive- Cattedrale Editori – 2020

Pag. 695 – due volumi – euro 32,00


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