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Insulti e minacce al Presidente Sergio Mattarella, haters identificati

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Dopo le decisioni sul contenimento della pandemia schiere di profili social (in parte autentici) hanno preso di mira i vertici dello Stato e tra questi il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, cui è stata persino augurata la morte. Ieri l’inchiesta avviata su quei post ha avuto il suo primo step importante. E per ora sono dieci le persone indagate dalla Procura di Roma nell’ambito dell’indagine avviata, appunto, dopo le minacce e gli insulti via social ai danni del Presidente della Repubblica. La Polizia di Stato insieme ad agenti della Polizia Postale e delle Digos ha effettuato perquisizioni personali, locali e informatiche a carico di un gruppo di persone “residenti in varie località del territorio nazionale per aver avuto un ruolo significativo nella campagna d’odio veicolata sul web anche attraverso gravi minacce, nei confronti di numerose figure istituzionali ed in particolar modo del Presidente della Repubblica, soprattutto a seguito delle misure adottate per il contenimento della pandemia”. A seguito delle perquisizioni sono emersi “rilevanti indizi nei confronti degli indagati” nei cui confronti si ipotizza il reato di offesa all’onore e al prestigio del capo dello Stato. “Ti auguro di morire male”, “Non vedo l’ora che ci sia il tuo funerale”, “Pezzo di m. ti voglio vedere morto”, queste alcune delle frasi orribili scritte sui social e dirette al Capo dello Stato. Affermazioni che tuttora circolano sul web e che sarebbero alla base dell’inchiesta condotta dalla Procura di Roma, coordinata dal Procuratore Michele Prestipino.


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