Grazie al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, l’Italia ha un governo di tregua istituzionale guidato da una qualificata personalità come Mario Draghi. Con questa soluzione imposta dalla crisi sanitaria,economica e sociale è stata evitata la déblàcle del Paese. Il governo Draghi nasce dopo il fallimento della classe dirigente dei partiti che non è riuscita a trovare un accordo stabile di maggioranza. Ha il merito di aver rimesso al centro il ruolo del Parlamento nel rispetto rigoroso della Costituzione (v. art.92) e di rivalutare la Politica come tutela del bene comune, di esaltare l’appartenenza irreversibile all’UE, all’Occidente, alla democrazia parlamentare ed di escludere sovranismi, populismi e democrature di ogni risma. Il compito affidato a Draghi, approvato a larga maggioranza dal Parlamento, non sarà facile considerata la diversità politica dei partiti e dei gruppi parlamentari che l’hanno acclamato.
Il programma di governo illustrato dal Presidente Draghi prevede un’azione incisiva di vaccinazione per uscire al più presto dalla pandemia e contemporaneamente la progettazione e la spesa dei fondi del Recovery Plan guardando alla ricrescita del Paese, al futuro dei giovani, alla salvaguardia ambientale del Pianeta. Draghi ha raffigurato un nuovo rapporto tra Stato e Mercato, tar Stato e cittadini, tra Stato e società. I partiti riflettano! L’Italia deve ripartire con velocità doppia rispetto agli altri paesi per recuperare i ritardi storici ma anche quelli più recenti, sciogliere i nodi strutturali come lo sviluppo dualistico Nord/Sud, la crescita della povertà, le disuguaglianza sociali, di genere, territoriali.
La pandemia per un verso ha oscurato tanti problemi tra cui l’influenza depressiva e predatoria delle mafie e della loro rete di relazioni economiche, istituzionali,politiche, sociali sullo sviluppo e la democrazia a livello nazionale e internazionale, dall’altro ha accresciuto i timori della loro possibile infiltrazioni anche nella spesa dei fondi europei denunciate da più parti, istituzionali e sociali.
Il Presidente Draghi nelle repliche al Senato e alla Camera ha recuperato tra le urgenze i temi della sicurezza, legalità, del contrasto alle mafie, alla corruzione, all’evasione fiscale nel quadro generale delle riforme sollecitate dell’UE per rendere competitiva l’Italia e la stessa Europa. Vedremo dai fatti se la maggioranza plurale di governo agevolerà il percorso attuativo o lo ostacolerà. Entro il 26 Aprile le proposte di utilizzo dei fondi europei antipandemia dovranno essere presentati per consentirne l’approvazione da parte dell’UE. Sanità, scuola, formazione, innovazione tecnologica, digitalizzazione, green economy, fisco, pubblica amministrazione, giustizia saranno i terreni della sfida per la ripartenza e la riforma del sistema Italia finalmente libera dai lacci di procedure amministrative farraginose, di illegalità, corruzione , di inquinamenti politico mafiosi. E’ auspicabile che tutti i partiti approfittino dell’attuale fase storica per rigenerarsi, dimenticando odio e egoismi, rimodellando le proprie identità sui temi della democrazia parlamentare, della solidarietà sociale e della partecipazione dei cittadini alla vita politica. E’prioritario recuperare la fiducia dei cittadini verso le istituzioni democratiche e rifare partiti, non personali, ma con una intensa vita democratica dediti al bene comune.
Infine, deve essere chiaro che un piano di rilancio del Paese, anche a livello internazionale, deve , come ho già scritto, cancellare il dualismo del sistema economico e sociale. Il Nord cresce se cresce contestualmente il Sud e viceversa. Come possiamo avere centralità nel Mediterraneo, essere un punto di riferimento dell’Africa e del Medio Oriente con un Sud povero di infrastrutture e non attrattivo per gli investitori privati nazionali e internazionali? Come può l’Italia offrire il suo spazio culturale, manifatturiero, agroalimentare,turistico senza garantire in modo assoluto servizi sociali, legalità, sicurezza che significano cancellazione delle mafie, di ogni forma di illegalità, di corruzione e inefficienza burocratica? La società ha le energie intellettuali, etiche e produttive necessarie per cambiare il paese, la classe dirigente deve saperle mobilitare e motivare attraverso la concertazione la loro partecipazione alla politica.
Il 2021 all’Italia offre l’occasione per riconquistare un posto di primo piano a livello internazionale. Dovrà ospitare e presiedere il G20 , la COP26 per l’ambiente, saranno momenti per dare nuovo slancio, dopo la sconfitta del Trumpismo, le difficoltà del sovranismo europeo, il pericolo di nuove tensioni internazionali e di guerre commerciali, alla ricerca di una nuova governance della globalizzazione e della crescita ecosostenibile , della politica di salvaguardia ambientale del Pianeta.
Dalle rovine della seconda guerra mondiale l’Occidente poté fruire di una crescita poderosa perché seppe perseguire un modello di sviluppo keynesiano che assicurò una crescita economica e sociale equilibrata accompagnata da quella dei diritti del lavoro, dell’impresa privata e pubblica e del welfare state. L’attuale fase, molto diversa da quella del dopoguerra condizionata dalla guerra fredda, vive però sotto il peso delle disuguaglianze crescenti frutto di un neoliberismo che ci consegna un Pianeta sull’orlo del disastro ambientale e sotto il dominio occulto di super potenze finanziarie ed economiche sovranazionali senza alcun controllo democratico. Le vittime sono la maggioranza degli abitanti del Pianeta.
Ovviamente non potrà essere il Governo Draghi a risolvere questa mole di problemi, ma può spingere perché siano affrontati intanto adottando un nuovo modello nazionale di sviluppo al cui centro stiano i diritti del lavoro, dell’impresa, della democrazia e della pace.