Prima l’aggressione fisica e poi quella sui social. Un copione già visto. Piena solidarietà di Aser e Fnsi a Valerio Lo Muzio, che dopo aver subito l’aggressione fisica mentre era impegnato a raccontare fatti di interesse pubblico, è costretto a subire il giorno dopo una “gogna social” con tanto di “foto segnaletica” e di nuovo insulti, odio, minacce.
“Piena solidarietà a Valerio Lo Muzio – si legge nella nota del cdr di Gedi Visual – che a Bologna ha documentato l’attività del pub negazionista di via Stalingrado, che continua a restare aperto nonostante i divieti, il provvedimento di chiusura da parte della Prefettura e le continue sanzioni. Locale pieno, nessun distanziamento, nessuna mascherina, maxischermo con la partita e serrande abbassate mentre gli altri esercenti sono chiusi e gli ospedali affrontano l’onda d’urto della pandemia. Non solo è inaccettabile che questo locale resti aperto in barba a tutti i divieti, ma è preoccupante che il collega non abbia potuto finire il suo lavoro perché costretto a lasciare il luogo per colpa dell’ennesima aggressione avvenuta sotto gli occhi della polizia. Saremo al fianco di Lo Muzio in tutte le sedi” affermano, in una nota, Aser e Fnsi. Il giornalista, una volta identificato dalla polizia municipale arrivata per chiudere il locale, ha ripreso le operazioni delle forze dell’ordine dalla pubblica via, ossia dalla strada. Ma qui sono arrivati insulti, minacce (“so dove abiti, pezzo di m… io a te ti becco e ti ammazzo”) e anche una porta di vetro in faccia. Infine, un’aggressione partita da un pugno, schivato dal giornalista che ha ripreso la scena, e conclusa con il collega costretto a scappare – il tutto sotto gli occhi degli agenti di polizia locale. Il sindaco di Bologna, Virginio Merola, chiede al Prefetto e al Questore di Bologna di disporre (ancora una volta) la chiusura dell’Halloween Pub di via Stalingrado. l cdr di Gedi Visual condanna il tentativo di aggressione al nostro collega Valerio Lo Muzio all’Halloween Pub di via Stalingrado a Bologna durante i controlli per l’iniziativa “#Ioapro”. Ancora una volta un giornalista che sta semplicemente documentando con correttezza fatti di interesse pubblico viene fatto oggetto di insulti e minacce inaccettabili. Questi atteggiamenti anche in un clima di difficoltà e crisi causati dalle misure anti-Covid, non sono giustificabili. I giornalisti, come gli agenti della Polizia Municipale fatti anch’essi oggetto di insulti, non sono “il nemico” ma persone che fanno il loro lavoro al meglio possibile nell’interesse generale, come dovrebbe ben capire chi afferma di lottare per difendere la propria attività”.
“L’ennesima, intollerabile aggressione ad un giornalista del Gruppo Gedi. Il Cdr e la Redazione di Repubblica sono al fianco di Valerio Lo Muzio, ribadendo che nessuna minaccia cambierà di una virgola il nostro impegno professionale e la difesa della libertà di stampa”. Questa la nota del cdr di Repubblica
Di seguito il link sul grave episodio di Bologna