Voglio manifestare – insieme a molte cittadine e cittadini italiani – la mia piena vicinanza alla Comunità Etiope, per l’assassinio di Agitu Ideo Gudeta, donna coraggiosa, intelligente, intraprendente. Agitu Gudeta ha studiato in Italia, dove è tornata da rifugiata dopo aver ricevuto minacce nella sua patria, per essersi impegnata a favore dei contadini, privati delle loro terre a causa dell’acquisto di vaste aree coltivabili da parte di multinazionali.
Tra le montagne del Trentino Gudeta ha recuperato l’allevamento di capre autoctone fondando l’azienda agricola “La capra felice”, perché i suoi animali pascolavano liberi e in quel nome c’era anche la sua soddisfazione nel vedersi integrata con successo nella sua nuova terra, ampliando le attività fino a trasformare il latte in pregiato formaggio biologico e vendere i derivati a case di cosmesi. Grazie al suo impegno e alla sua intelligenza, l’azienda andava così bene, che – nonostante la pandemia – l’imprenditrice etiope aveva aperto un negozio nel centro di Trento, per la vendita diretta dei suoi prodotti. Così Gudeta non solo era diventata un esempio positivo di integrazione, ma anche di imprenditorialità femminile.
Per questo motivo – mentre invio un abbraccio a tutta la Comunità Etiope residente in Italia – propongo che in memoria del suo impegno e del suo messaggio di speranza venga istituito un “Premio Gudeta” annuale, da assegnare a donne di origine africana, che si siano distinte – in ogni campo – per tenacia, creatività e integrazione.
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