E’ stato condannato a un anno di reclusione Armando Spada, al termine del processo per tentata violenza privata nei confronti della giornalista Federica Angeli, ora delegata in Campidoglio per le periferie. A deciderlo il Tribunale di Roma. I fatti risalgono al 2013, quando la cronista avviò una coraggiosa inchiesta giornalistica sui prestanome che, per conto dello Spada, gestivano lo stabilimento balneare Orsa Maggiore di Ostia. Il 23 maggio la giornalista di Repubblica, insieme a due operatori, si presentò presso il lido con una telecamera in vista e un’altra nascosta, per fare delle interviste. Armando Spada minacciò poi la Angeli per indurla a cancellare il video.
“Questa sentenza giunge a oltre sette anni dai fatti, al termine di un percorso giudiziario particolarmente tormentato – afferma l’avvocato Giulio Vasaturo, legale di parte civile – Sette anni che Federica Angeli e la sua famiglia hanno trascorso sotto scorta per le minacce delle mafie di Ostia. Questa pronuncia vale a rafforzare l’impegno di ogni giornalista e di ogni cittadino contro la tracotanza delle organizzazioni criminali”. Il Tribunale ha riconosciuto il risarcimento dei danni anche nei confronti della Federazione Nazionale della stampa Italiana e dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, costituitisi parte civile nel processo. Le motivazioni della condanna saranno pubblicate fra quaranta giorni.
E la Fnsi ha espresso soddisfazione per la sentenza. “Da sette anni la collega vive sotto scorta per aver deciso di denunciare, di non nascondersi, di far venire alla luce la verità. Un impegno cui questa sentenza rende onore. Ringraziamo Federica Angeli per il suo coraggio e l’avvocato Luca Rampioni, che ha assistito il sindacato dei giornalisti nella costituzione di parte civile al fianco della collega», hanno commentato Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Fnsi.