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Prescrizione per la strage Moby Prince. I familiari delle vittime non si fermeranno

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In data 02 novembre 2020 è stata pubblicata la sentenza della sezione
Civile del Tribunale di Firenze riguardo alla causa contro il
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Ministero della
Difesa promossa dai familiari delle vittime del Moby Prince ad aprile
2019. Lo scopo della causa era quello di mettere in evidenza le
responsabilità da parte di chi nella notte del 10 aprile 1991 avrebbe
dovuto controllare del porto di Livorno e soccorrere le persone
presenti sul Moby Prince. Ricordiamo infatti che la l’assenza dei
soccorsi ha contribuito alla morte, dopo atroci sofferenze dei
passeggeri e dei membri dell’equipaggio del traghetto. Purtroppo, la
sentenza ha rigettato l’istanza dei familiari per intervenuta
prescrizione, giustificando il fatto che ultimo processo della sezione
penale della Corte di Appello di Firenze risulta chiuso a febbraio
1998, e, cosa di una gravità estrema, considerando la relazione della
Commissione Parlamentare di Inchiesta sul Moby Prince unicamente un
atto politico.
Proprio le risultanze del lavoro della Commissione Parlamentare, che
hanno scardinato le verità processuali del passato, hanno portato i
familiari delle vittime a citare lo Stato. Va giusto ricordato che
tale azione non aveva lo scopo di avere chissà quali risarcimenti, ma
fondamentalmente quello di riuscire a avere giustizia.
I familiari delle vittime del Moby Prince non si fermeranno, neanche
dopo questo ennesimo colpo. Per tale motivo i rappresentati delle
associazioni 10 Aprile-Familiari Vittime Moby Prince e Associazione
140 Vittime Moby Prince hanno inviato una lettera al Presidente della
Repubblica, Sergio Mattarella ed ai Presidenti Consiglio, del Senato e
della Camera, Giuseppe Conte, Maria Elisabetta Alberti Casellati e
Roberto Fico, per esprimere il proprio pieno dissenso riguardo
all’esito della sentenza civile e per chiedere un loro intervento
pubblico, visto anche le belle parole pronunciate da tutti in
occasione dell’anniversario del 10 aprile scorso, e infine per
chiarire come sia possibile che una Commissione Parlamentare, come
quella sul Moby Prince, possa avere unicamente una valenza politica.

Luchino Chessa


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