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Sanità calabrese in cerca di una “Strada”, tra ostacoli di Governo e Regione. La dichiarazione del fondatore di Emergency

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La questione Gino Strada commissario della sanità in Calabria sta diventando per il governo, parafrasando Gadda, un pasticciaccio brutto. Perché non si può interpellare un personaggio come Strada per tutto ciò che rappresenta a livello internazionale con l’organizzazione da lui fondata, Emergency, chiedendone la disponibilità ad assumere l’incarico e poi lasciarlo in un limbo, quasi a decantare, in attesa di eventi. Gino Strada non è un patrimonio della sinistra, lo è dell’intera Nazione, la sua figura va oltre il dilettantismo e pressapochismo di certa politica. Uno come Strada s’interpella solo quando c’è un progetto serio da affidargli, non con una semplice telefonata in cui si richiede disponibilità. Perché l’effetto poi è devastante.

Lo abbiamo verificato in questi giorni di limbo. La sua figura è finita in pasto agli squadristi fascisti di “Forza Nuova”, con lo striscione esposto a Catanzaro “Gino cambia Strada”, un monito paramafioso, perché innanzitutto a non volere il fondatore di Emergency è la ndrangheta che con la sanità calabrese riesce a chiudere lucrosi affari. Lo dimostrano le inchieste della Dda di Catanzaro e le diverse aziende sanitarie di Reggio Calabria e Vibo sciolte per infiltrazioni mafiose.

Gino Strada ha ricevuto attacchi anche dalla massoneria deviata della provincia di Cosenza e Catanzaro, che riesce ad ottenere, attraverso società di comodo, contratti milionari e gli strali dei boss della sanità privata con le loro avanguardie politiche di centro destra e centro sinistra, tuttea far gara nel dire di non aver bisogno di un papa nero” (centro sinistra) o di “missionari africani” (dichiarazione del Presidente f.f. Antonio Spirlì della Lega rilanciata da altri esponenti di centro destra).

E’ chiaro che la nomina di Strada a commissario avrebbe messo in crisi il governo, perché ci sono commistioni tra irappresentanti parlamentari calabresi di centro destra e centro sinistra ed i soggetti, precedentemente citati, che hanno le mani in pasta nella sanità pubblica e privata, quest’ultima finanziata con fondi pubblici. Ora al più presto bisogna che questo pasticciaccio brutto sia risolto. L’ex presidente Renzi ha chiesto al governo l’immediata nomina di Gino Strada, ma al momento dalla nebbia del palazzo non s’intravede nulla. Dicono che si stia lavorando ad una soluzione a tre per la struttura commissariale, Zuccatelli, che non ha ancora ricevuto il decreto di nomina, lo stesso Strada ed il manager  Federico Maurizio D’Andrea già colonnello della guardia di Finanza del pool investigativo di Milano guidato da Francesco Saverio Borrelli. Vedremo se arriverà una soluzione o il commissario Ingravallo.


Gino Strada appresa la notizia della nomina di Eugenio Gaudio (è stato Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza), nuovo Commissario alla Sanità in Calabria (indagato nell’inchiesta sui concorsi truccati a Catania) ha rilasciato questa breve dichiarazione pubblicata sulla sua pagina ufficiale in Facebook: «Apprendo dai media che ci sarebbe un tandem Gaudio-Strada a guidare la sanità in Calabria. Questo tandem semplicemente non esiste. Ribadisco di aver dato al Presidente del Consiglio la mia disponibilità a dare una mano in Calabria, ma dobbiamo ancora definire per che cosa e in quali termini. Sono abituato a comunicare quando faccio le cose – a volte anche dopo averle fatte – quindi mi trovo a disagio in una situazione in cui si parla di qualcosa ancora da definire. Ringrazio il Governo per la fiducia e rinnovo la disponibilità a discutere di un possibile coinvolgimento mio e di EMERGENCY  su progetti concreti per l’emergenza sanitaria che siano di aiuto ai cittadini calabresi»


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