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Sudan, audizione in Senato di Antonella Napoli: ripresi i massacri delle milizie in Darfur

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Con il ricordo di Pino Scaccia, inviato del tg 1 morto ieri di Covid-19, si è aperta oggi l’audizione per la presentazione del Rapporto Sudan 2020 in Commissione diritti umani al Senato.
Antonella Napoli, presidente onoraria dell’associazione Italians for Darfur e direttrice di Focus on Africa, nonché membro dell’ufficio di presidenza di Articolo 21, prima di illustrare ai senatori nell’aula di Palazzo Madama la relazione annuale sul Sudan ha rivolto un pensiero all’amico e collega scomparso.
Rientrata da pochi mesi dal paese africano, dove nel 2019 era stata fermata mentre seguiva le rivolte che avevano portato alla caduta del regime e successivamente minacciata di morte dai Fratelli musulmani sudanesi, la giornalista ha parlato della situazione politica e delle nuove tensioni nel Paese, delia crisi umanitaria in Darfur e delle nuove violenze delle milizie in tutto il Paese.
tra i punti del report annuale dell’associazione che dal 2006 segue i conflitti e le vicende sudanesi anche le conseguenze della stagione delle piogge.

“Mentre in tutto il Sudan riprendono le rivolte contro il governo di transizione guidato dal primo ministro Abdalla Hamdok – ha sottolineato Antonella Napoli nel suo intervento – nonostante l’accordo di pace sottoscritto il 3 ottobre a Juba a distanza di 17 anni dall’inizio del conflitto in Darfur, la crisi nella regione registra nuovi picchi di violenze. Da giugno in Sudan, e in particolare nel Darfur, si sono susseguiti scontri violenti. L’OCHA, il Coordinamento degli aiuti umanitari delle Nazioni Unite, ha registrato decine di episodi nel Darfur occidentale che hanno causato centinaia di morti e feriti, villaggi e case bruciati e lo sfollamento di migliaia di persone compromettendo la stagione agricola già devastata dalla stagione delle piogge, causando la perdita di mezzi di sussistenza e facendo crescere i bisogni umanitari. È per questo che la decisione del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di cambiare il mandato della missione di peacekeeping in missione politica appare a due poco improvvida” ha concluso la giornalista.
Analista di questioni internazionali, membro dell’ufficio di presidenza di “Articolo 21” e di “GIULIA – Giornaliste unite libere autonome”, Antonella Napoli ha fondato e dirige il magazine “Focus on Africa”., la prima iniziativa editoriale pura totalmente dedicata all’Africa.
Per il suo lavoro  sul Darfur ha ricevuto la Medaglia di rappresentanza del presidente della Repubblica.
Dopo il suo fermo ad opera dei servizi di sicurezza in Sudan nel gennaio del 2019, mentre seguiva le rivolte in atto nel Paese, nel giugno del 2019 attraverso una lettera recapitata alla Federazione nazionale della stampa ha ricevuto minacce di morte dai Fratelli Musulmani sudanesi, che facendo esplicito riferimento alla sua attività professionale le hanno intimato di non tornare in Sudan. Per questo motivo è stata disposta nei confronti della giornalista una sorveglianza radio controllata.


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