IL PRIMO ANNO, di Thomas Lilti, è stato designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – SNCCI con la seguente motivazione:
“Attraverso l’emozione e il rispetto per i suoi personaggi il film riesce nell’impresa – mai facile – di raccontare il sacrificio di moltissimi giovani che si avvicinano all’istruzione superiore.
Una commedia intelligente e vivacissima, sfaccettata e divertente, che omaggia la centralità della scuola nella società contemporanea con sguardo che evita banalità e luoghi comuni.
Un piccolo grande film. Serio e necessario”.
Un film sull’amicizia. Un film sul mondo dell’Università e dello studio competitivo e alienante delle facoltà scientifiche. Uno spaccato che riguarda la Francia (dove le selezioni nella Facoltà di Medicina avvengono durante tutto il primo anno di studi), ma riguarda anche il nostro sistema italiano, dove gli studenti devono affrontare dei test d’ingresso, per i quali si preparano per anni, spesso arrivando a trascurare lo studio al Liceo, preferendo dedicare tutte le loro energie e il loro tempo alla preparazione preliminare.
La storia di Antoine e Benjamin inizia quando i due ragazzi si incontrano alle prime lezioni in facoltà.
Antoine (Vincent Lacoste) sta riprovando per la terza volta il primo anno di medicina. Benjamin (William Lebghil) ha appena terminato il Liceo, ma si rende subito conto che questo primo anno di Università non sarà una passeggiata.
La batteria di argomenti da imparare a memoria, le conoscenze da acquisire, le competenze da dimostrare sono una quantità infinita. I due ragazzi decidono di aiutarsi, di studiare assieme, di unire le forze e le diverse strategie di metodo per riuscire nell’impresa.
La competizione così forte rende il percorso un vero e proprio calvario. Antoine è più debole, proviene da una famiglia diversa da quella di Benjamin dove il padre è medico ed ha aiutato e supportato il figlio da sempre, cede alla pressione psicologica e sembrerebbe sul punto di abbandonare.
Alla fine, l’amicizia che si è instaurata fra i due trionferà su tutto: sulla stanchezza, sulle aspettative, sulle delusioni, sulle gioie. Un gesto finale sarà capace di dimostrare chi possiede i veri valori.
Il regista – che dopo Ippocrate (2014) e Il medico di campagna (2016) racconta nuovamente una storia legata al mondo della medicina – ha dichiarato: “In questo caso la medicina non è un pretesto ma piuttosto un “contesto”, una porta che dovrebbe permettere agli spettatori di capire molto rapidamente gli obiettivi dei personaggi. Un modo per parlare di questa “iper-competizione” in cui il nostro tempo ci obbliga a vivere”.
L’operazione complessa rispetto al soggetto era sicuramente quella di costruire una sceneggiatura che potesse rendere il senso della competizione e della fatica, del rapporto fra i due protagonisti, riuscendo a dare azione a uno spunto piuttosto speculativo.
Lilti ha pensato a questo primo anno dei due ragazzi come a una preparazione per una maratona; è riuscito a dare alla narrazione un impianto molto “fisico”, pur trattandosi di argomenti di studio, chimica, biologia, fisica. Così il film rende un omaggio paradossale a Rocky, quando i due ragazzi pianificano il tempo da dedicare allo studio e letteralmente si allenano ripetendo e correndo, interrogandosi e simulando esercizi, ed acquista un imprevedibile ritmo.
Il ritmo del film segue il ritmo di vita dei due studenti, un climax di tensione accompagna lo spettatore verso il finale, verso l’esame conclusivo, verso l’esito che determinerà le loro vite, verso la sorpresa, grazie a lunghi piani sequenza coadiuvati dalla luminosa fotografia di Nicolas Gaurin.
Bravi e credibili i due attori protagonisti, due giovani con lo sguardo pulito, la gestualità moderna, l’inquietudine di un’età delicatissima di passaggio e determinante.
Il film uscirà nelle sale il prossimo 2 settembre.
IL PRIMO ANNO
- Titolo originale: Première année
- Anno: 2020
- Nazione: Francia
- Distribuzione: Movies Inspired
- Durata: 92 min
- Data uscita in Italia: mercoledì 2 settembre 2020
- Genere: Drammatico