La verità negata. Chi ha ucciso Angelo Vassallo il sindaco pescatore

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Quando si arriva a Pollica, un piccolo paese del Cilento, l’eredità di Angelo Vassallo si respira in piccoli dettagli dal valore non quantificabile. “Il Sindaco Pescatore”, chiamato da sempre così perché era con il fratello, imprenditore in ambito ittico, ma soprattutto amava il mare e la difesa dell’ambiente, è ancora lì, tra le malinconie di un popolo che in tre mandati aveva reso fiero. Come un santino la sua immagine è appesa in un ritaglio di un giornale di una pescheria, nel negozio di alimentari, nel ricordo di chi ancora non si è rassegnato alla sua morte. Nella Penisola ci sono strade, scuole, fiction, a lui dedicate, ma anche fatti storici: grazie a quella grinta dura, che lo ha contraddistinto, la dieta mediterranea è stata riconosciuta patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Vassallo è riuscito a ridare forza e bellezza alla sua terra, combattendo gli appalti truccati (con l’abbattimento persino della casa abusiva di un magistrato), la criminalità organizzata, lo smercio della droga sul lungomare. E poi ha rimesso in sesto il porto, creando anche una riserva naturale. Tanto da trasformare Pollica, dal 2000, in un importante centro turistico. Ma il sogno si infrange in un tragico epilogo. La sua lotta alla camorra, al traffico di stupefacenti, viene fermata il 5 settembre 2010 da nove colpi di pistola, che lo uccidono mentre tornava a casa in auto la sera. Da allora cala un sipario di omertà, depistaggi, silenzi. Ma il rigore, la sua integrità morale, gli sopravvivono, anche grazie alla Fondazione Angelo Vassallo, che porta l’esempio della sua storia in giro per l’Italia e nel mondo. Chiedendo soprattutto giustizia per un omicidio per il quale non si conoscono ancora mandanti ed esecutori.

A dieci anni dalla sua morte riaccende quell’indagine il libro/inchiesta “La verità negata”, scritto a quattro mani dall’instancabile fratello Dario Vassallo e da Vincenzo Iurillo (nella foto) Classe 1970, il cronista campano, originario di Sorrento è uno di quei giornalisti di frontiera, che con le sue scarpe davvero consumate, non ha mai mollato la presa, fin dall’inizio della sua carriera….

Iurillo, perché la scrittura di un libro/inchiesta a 10 anni dall’omicidio di Angelo Vassallo? 

Perché, per dirla con le parole di Conte, è grave che in così tanto tempo non ci siano state risposte alle domande di giustizia e di verità su questo omicidio. E per continuare a tenere acceso un riflettore

Dario Vassallo, il fratello del sindaco pescatore, parte da un racconto personale, che poi diventa la sua verità. Come avete lavorato insieme alla stesura del libro?

Noi abbiamo scritto due parti distinte, lui ha raccontato la sua storia, io ho ricostruito  un’inchiesta giornalistica su come potrebbero essere andate le cose, e sottolineo potrebbero, col condizionale. Poi alla fine abbiamo riletto il tutto e abbiamo scoperto che, sostanzialmente. le nostre idee combaciavano, sia pure non del tutto…

Ci sono molte ombre su questo delitto, perché tanti presunti errori nelle indagini? 

Un errore certo, e non presunto, è stato quello di non mettere in sicurezza la scena del delitto. fu contaminata da troppe presenze estranee. Questo ha reso molto difficile gli accertamenti sulle tracce biologiche. La procura di Salerno, poi in documenti ufficiali, si è lamentata della condotta omertosa della comunità locale: avrebbero nascosto notizie, avrebbero raccontato balle. I verbali dei testimoni sono ancora secretati e sarebbe interessante un giorno poterli leggere tutti, e sapere chi sono questi signori che hanno mandato a gambe all’aria l’inchiesta nei primi anni, quelli più importanti per scovare mandanti ed esecutori di un omicidio di questo livello.

Quanto si è vicini, secondo lei, alla verità processuale? 

Questa è una domanda che andrebbe rivolta i magistrati che si stanno occupando del caso. Secondo me potremmo essere vicinissimi, oppure lontanissimi. Una via di mezzo non c’è

 Oggi ci sono ancora politici come Vassallo? 

Con la sua visione romantica ed ambientalista, penso proprio di no. E inoltre farebbe la fine di quel sindaco siciliano che iniziò a far abbattere gli abusi edilizi sulla costa e fu sfiduciato in pochi mesi

 Questo libro potrebbe contribuire a dare ulteriori elementi per la risoluzione del caso? 

Io spero che venga letto da chi sta indagando. Ci sono diversi spunti che non sappiamo se siano stati già affrontati o meno durante le indagini.

*Désirée Klain, portavoce Articolo21 Campania


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