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Zimbabwe, libertà su cauzione ancora negata al giornalista che denunciò la corruzione

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Il giornalista d’inchiesta Hopewell Chin’ono resta in carcere. Lo ha deciso, negandogli per la terza volta la libertà su cauzione, il giudice zimbabweano Ngoni Nduna, secondo il quale “la minaccia resta intatta”.

A suo modo, il giudice Nduna ha detto la verità: Chin’ono è una “minaccia” per tutti coloro che, in uno stato al collasso economico, si arricchiscono o restano ricchi grazie alla corruzione.

Il mese scorso dapprima Chin’ono aveva denunciato la corruzione nelle gare d’appalto per la fornitura di dispositivi di protezione individuale per la lotta al Covid-19 (e ci aveva visto bene, dato che il ministro della Salute, Obadiah Moyo, è stato arrestato); poi aveva twittato a sostegno delle proteste contro la corruzione in atto negli ultimi mesi.

Arrestato il 20 luglio per quel tweet, Chin’ono deve rispondere di “istigazione alla violenza”.


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