“È imbarazzante il dato dell’astensionismo in Sicilia – secondo Giovanni Palladino, segretario politico nazionale di Italiani Liberi e Forti – tutti si spettavano il 40% invece si è andati oltre il 50%. È la prima volta che in una competizione elettorale il numero degli astensionisti supera quello dei votanti”.
“Per quanto riguarda la Lista ‘Sturzo Presidente’, che rappresentava la vera novità – ha aggiunto -, devo rilevare che i media le hanno dato poca visibilità in queste elezioni. Noi ci presentavamo come alternativa alla protesta di Grillo, abbiamo presentato una proposta seria, ma non ci è stato dato spazio su giornali e tv. Siamo stati quindi soffocati dalla stampa.” Ricordiamo a tal proposito, la diffida inviata da ILeF al Giornale di Sicilia che raccoglie solo alcuni esempi dell’atteggiamento dei media lamentato da Palladino, che, o non hanno scritto nulla a riguardo o male.
Si legge nella diffida di reiterati errori commessi dal giornale negli articoli dei giorni precedenti (nome e simbolo della lista errati, assenza nell’articolo, a firma di Pipitone, del giorno 9 Ottobre, della candidatura di Gaspare Sturzo alla Presidenza della Regione), nonché delle reiterate ed immotivate assenze dei giornalisti della testata alle numerose conferenze stampa indette da ILeF. Ed ancora in un altro articolo del 27 ottobre, il giorno prima delle votazioni, altri errori alcuni dei quali anche risibili, come quello secondo cui don Luigi Sturzo sarebbe stato il bisnonno di Gaspare e non il prozio, come se avesse avuto prole.
O quello per cui il Gaspare Sturzo sarebbe stato magistrato della Direzione Distrettuale antimafia (DDA), che è cosa ben diversa dall’istituzione dell’Alto Commissario Anticorruzione di cui invece ha fatto parte. Gaspare Sturzo poi non avrebbe mai proposto “aiuti alle scuole cattoliche gestite dai Salesiani”, ma ha proposto una cosa ben diversa, cioè “la reintroduzione del buono scuola”, al fine di consentire ai genitori la libertà di educazione ed istruzione per propri figli, scegliendo liberamente tra scuola pubblica e paritaria, senza distinguo alcuno tra le scuole paritarie. Questo lascerebbe presupporre nel lettore una discriminazione, da parte del candidato Gaspare Sturzo, in primo luogo tra scuola pubblica e scuola paritaria a favore di quest’ultima ed in secondo luogo tra le stesse scuole paritarie, cosa che non risponde al vero perché per il candidato di ILeF hanno pari dignità.
Tornando alle dichiarazioni in merito all’esito delle elezioni regionali siciliane, riportiamo quella rilasciata da Lorenza Morello, presidente nazionale di Avvocati Per la Mediazione, associazione molto radicata in Sicilia, secondo la quale l’astensione mette a rischio il patto costituzionale. Crocetta vince, il dellutrismo è sconfitto ma sono elezioni senza schede o quasi, avanza 5 stelle, diviso fra i suoi vari istinti, i moderati già sommano sigle ma ci vi vuole altra tempra, mentre Grillo si autonomina “capo”. “Il risultato delle elezioni regionali siciliane è la fotografia di un Paese senza rotta scattata in una delle sue regioni storicamente più significative, di certo non una di quelle che fanno da “traino” al Paese (anche se, specie alla luce degli ultimi accadimenti, c’è da chiedersi verso dove, in questi anni, la Lombardia abbia trainato l’intera nazione), e però assai rappresentativa delle culture politiche e delle vicende del Paese” – ha continuato Lorenza Morello,- “Se in Italia l’astensione supera la soglia rossa del 50% e raggiunge addirittura il 53%, vuol dire semplicemente che sta andando in pezzi il patto costituzionale e che, al di là dei ragionamenti, si sta rompendo la democrazia.”
In conclusione per la Morello si tratterebbe più un voto di disperazione che di speranza. Della stessa idea sul rischio di democrazia è Gaspare Sturzo, che ha ricordato che lui e la sua lista ha corso contro tutti. “Il dato certo è l’astensionismo e credo sia un dato preoccupante per la democrazia. Chi è stato eletto è delegittimato dalla percentuale di chi si è astenuto dall’andare a votare (ndr ricordiamo che Crocetta governerà con poco più del 10% di consensi considerando gli elettori). Per quanto ci riguarda, la nostra lista ha fatto una campagna elettorale contro tutti, contro il sistema dell’informazione che ci ha oscurato, senza disporre di ingenti finanziamenti come gli altri partiti ma fondando la nostra competizione sul finanziamento privato. Siamo sereni la percentuale ottenuta è il frutto del nostro lavoro.” “Tutti, comunque, alla vigilia – ha concluso Palladino – ci davano con una percentuale di poco superiore allo 0, ma in alcune province siamo vicini al 2%. Per noi si tratta di un buon inizio e ci proiettiamo da subito alle politiche”.