Valerio Carocci sotto scorta per le minacce. “Tutto questo è molto triste, ma Cinema america non si ferma”

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Valerio Carocci non era più libero da una settimana, sottoposto ad una sorveglianza discreta ma costante della Digos di Roma, la misura di protezione è stata innalzata a scorta da ieri ed è stato inevitabile dopo la raffica di insulti e minacce che ha ricevuto. Una storia che a tratti sembra incredibile quella del giovane fondatore del Cinema America di Roma che nel 2019 era finito nel mirino di esponenti di Casapound per via delle magliette antifasciste e ultimamente è stato minacciato da una persona vicina agli ambienti di sinistra.

“Quel che conta è che andremo avanti. – dice con la voce emozionata di chi ha dovuto cambiare vita ma con parole che non lasciano spazio ad alcuna ‘resa ‘- Diciamo che sono stanco di parlare di attacchi, di queste cose, mi piacerebbe parlare solo delle nostre belle iniziative culturali, di questa esperienza straordinaria del Cinema America, dei tanti ragazzi che sono interessati, che vengono alle manifestazioni”.
Come ci si sente? Sotto scorta perché fai delle iniziative culturali?
“Stanco. Come si fa a vivere in queste condizioni? Voglio però sottolineare il bel lavoro del nostro gruppo, siamo una squadra. Tutto quello che sta avvenendo è un po’ triste. E’ il secondo anno che ci troviamo di fronte a questa situazione. Vorrei tanto tornare a fare e a parlare soltanto delle attività di Cinema America”.
Un crescendo di minacce che ha convinto la Prefettura di Roma ad intervenire. E’ la cultura che fa paura, come succede in certe zone del sud?
“No, non c’entra in questo caso. Sono situazioni diverse. Per quanto riguarda la decisione sulla scorta, negli ultimi giorni la situazione era divenuta insostenibile. C’erano già gli agenti della Digos, che ringrazio perché sono stati davvero straordinari ma la sorveglianza di questo tipo non è il loro mestiere e quindi è giusto che lo faccia chi è destinato a questo tipo di servizio. Io non mi sentivo più libero già da un po’. Appena aprivo i social mi vedevo messaggi del tipo ‘sei un infame’ e altre frasi simili o peggiori, siamo arrivati alle minacce pesanti e quindi…”
Cosa fate d’ora in avanti?
“Si continua, con la programmazione. Ovviamente non ci fermeranno con queste minacce”
E in queste ore i ragazzi del Cinema America e Valerio sono stati sommersi di interventi e messaggi di solidarietà. La programmazione dei film non si ferma e in fondo loro erano stati anche i primi a riprendere le attività,con un calendario annunciato a maggio subito dopo il via libera alla possibilità di tenere spettacoli all’aperto rispettando le regole di sicurezza. Tre i luoghi scelti per il programma, piazza San Cosimato a Trastevere, Ostia (porto turistico), Casale della Cervelletta e si va avanti fino al 30 agosto


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