“Ergastolo per il boss della ’ndrangheta Rocco Santo Filippone e per il capo mafioso Giuseppe Graviano. Una sentenza storica emessa dalla Corte d’Assise di Reggio Calabria che prova come alla stagione stragista finalizzata a un tentativo di colpo di Stato parteciparono tutte le organizzazioni criminali. Non solo i corleonesi di Toto’ Riina ma anche i capi della ‘ndrangheta agirono nel biennio stragista 92-94”. E’ il commento del senatore Sandro Ruotolo (Gruppo Misto) presente oggi in aula alla lettura del verdetto di condanna. “La sentenza di primo grado appena pronunciata dalla Corte d’assise di Reggio Calabria è importante perché si è conosciuto quest’altro pezzo di verità” – scrive Ruotolo sul suo profilo Fb -. “Questo vuol dire cercare sempre le verità e giustizia e mai accontentarsi delle ‘prime verità'”. “Dopo le stragi del 92 in Sicilia, nel 93 ci furono le bombe di Firenze, Milano e Roma e poi abbiamo saputo dal pentito Gaspare Spatuzza che nella stagione stragista era coinvolta anche l’ndrangheta calabrese e un deposito di armi era pronto ad essere utilizzato dalla camorra napoletana” – afferma il senatore Ruotolo che da cronista ha raccontato i segreti inconfessabili ed è finito per questo sottoscorta -. “A Reggio Calabria ci furono tre agguati agli equipaggi delle radiomobili. In sequenza, uno dopo l’altro. Due carabinieri uccisi, due illesi e due feriti gravemente”. “Ecco, dovevo mi sembrava importante esserci oggi da senatore accanto ai familiari dei carabinieri uccisi, accanto a quella magistratura che non si stanca mai di cercare verità e giustizia. Oggi è nu juorn bbuon” – conclude il parlamentare -.