E’ sufficiente avere un’informazione libera e pluralista, notizie attendibili e rispetto della netiquette se la stragrande maggioranza degli utenti della rete non è in grado di comprendere quello che legge (se lo legge), di distinguere il vero dal falso, di affidarsi al ragionamento piuttosto che al pregiudizio, al luogo comune e alla suggestione. La crisi dell’editoria tradizionale, la perdita di prestigio dei giornali e dei giornalisti, la chiusura delle edicole al ritmo di due al giorno, ma anche i fenomeni di “corruzione” del discorso pubblico che sconfinano nel codice penale (campagne d’odio, ecc.) sono attribuibili a questa piaga sociale, cioè al “cittadino-non-educato”, una delle sette promesse non mantenute della democrazia, come ammoniva Bobbio.
Nascono da queste amare considerazioni i concorsi di educazione ai media che Articolo 21 organizza nelle scuole dal 2014, ma anche dal presupposto che l’unica arma efficace contro la degenerazione del discorso pubblico (contro i reati veri e propri deve necessariamente provvedere la polizia e la magistratura) è la capacità dei cittadini di apprendere, argomentare, criticare e giudicare in modo consapevole, secondo ragione.
Il concorso che stiamo per lanciare quest’anno in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, la Federazione della Stampa, l’Associazione Costituzionalisti ed altre autorevoli istituzioni è dedicato all’Articolo 34 della Costituzione: “La scuola è aperta a tutti…”. Purtroppo questo principio è rispettato solo in parte a causa del persistente abbandono scolastico ma ancor più dagli esiti della scuola dell’obbligo. L’Italia, infatti si colloca al 29° posto tra i paesi dell’Ocse a causa della diffusa arretratezza culturale dei sedicenni di cui solo 5 su 100 sono in grado, leggendo una notizia, di distinguere tra fatti e opinioni (rapporto Pisa- Ocse 2018). Ci rivolgeremo, quindi, direttamente agli studenti iscritti al concorso per invitarli a riflettere sulle possibili cause di questo disastro: il metodo d’insegnamento, i programmi scolastici, la chiusura nei riguardi dei supporti didattici digitali, una scarsa motivazione allo studio, ecc.
Cercheremo di approfondire questo argomento nella “Mezz’ora con..” di Mercoledì 22 luglio alle ore 18, il webinar di Articolo 21 curato da Roberto Natale. Si può seguire a questo link https://meet.google.com/vme-vobc-xqn Partecipano Giovanna Boda, Capo Dipartimento del Miur, Renato Parascandolo del direttivo di Articolo 21 e Gino Roncaglia, professore di Editoria digitale a Roma Tre.
I concorsi di Articolo 21 di educazione ai media:
www.rileggiamolarticolo21.it/home/ ; www.rileggiamolarticolo3.it/ ;
www.rileggiamolarticolo34.it/ ; www.cartadidentitarai.it/