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#InsideOut: 30 fotografi internazionali interpretano la metafora della finestra

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La Fondazione Imago Mundi presenta #InsideOut, nuovo progetto che accompagna la riapertura delle Gallerie delle Prigioni, spazio dedicato alla cultura contemporanea.

Con #InsideOut un gruppo di 30 affermati fotografi internazionali – tra cui molti presenti nella comunità Imago Mundi – esplora la metafora della finestra interpretando con la forza poetica del linguaggio visivo le percezioni individuali e collettive in questo tempo così speciale.

Immagine simbolo di #InsideOut, che si svilupperà in una campagna social commentata da alcuni testi realizzati dagli stessi fotografi, è il lavoro di Shahidul Alam, fotogiornalista e attivista bengalese, coinvolto anche nella collezione Imago Mundi, il progetto di arte contemporanea promosso da Luciano Benetton.

Nel suo contributo, Alam ricorda la carcerazione e il duro isolamento durato 100 giorni nel 2018 a seguito di una sua intervista ad Al Jazeera e ad alcuni post pubblicati sulla sua pagina Facebook in cui criticava la repressione violenta delle proteste in corso nel suo paese. La fotografia, dal grande significato simbolico, di un modello 3D realizzato dalla nipote dell’autore, testimonia un momento toccante e importante avvenuto in prigione: l’incontro e l’addomesticamento di alcuni passeri entrati nella cella attraverso un buco della zanzariera posta sulle sbarre della piccola finestra.

Altro contributo emblematico quello di Gianni Berengo Gardin che così commenta le sue fotografie inviate dal lockdown di Camogli: “Non avrei mai pensato che un giorno avrei dovuto fare una foto in digitale, tanto meno con un cellulare. Per colpa del virus sono bloccato in Liguria lontano da Milano. Ho con me una Leica a pellicola, con la quale faccio molte foto dalle mie finestre, ma non potendole far sviluppare ho dovuto ricorrere al cellulare di mia moglie. Tengo a dire che con il mio posso solo telefonare e mandare messaggi. Mai più spero di vedermi costretto a usare un cellulare per fare una fotografia”.

Luogo di clausura fisico e simbolico per antonomasia, le Prigioni ben rappresentano la nostra condizione nel lungo periodo che ci siamo appena lasciati alle spalle. Un periodo in cui abbiamo osservato, indagato, approfondito non solo ciò che riuscivamo a scorgere dalla nostra finestra, ma anche i cambiamenti nel nostro paesaggio interiore, nelle nostre relazioni e nella comprensione della libertà.

I fotografi che hanno accettato l’invito della Fondazione Imago Mundi sono:

Shahidul Alam; Olivia Arthur; Pasquale Autiero; Aniello Barone; Gianni Berengo Gardin; Antonio Biasiucci; Tommaso Bonaventura; Pep Bonet; Francesco Cito; Fabio Cuttica; Philipp Ebeling; Leonie Hampton; Guido Harari; Alessio Iacovone; Alessandro Imbriaco; Aleksey Kondratyev; Bénédicte Kurzen; Raffaela Mariniello; James Mollison; Carmelo Nicosia; Massimo Siragusa; Toni Thorimbert; Angelo Turetta; Masahiro Usami; Riccardo Venturi; Paolo Verzone; Lorenzo Vitturi; Francesco Zizola; Mattia Zoppellaro.

 

Le Gallerie delle Prigioni

Le antiche carceri asburgiche, costruite nella prima metà dell’Ottocento come luogo di chiusura e sofferenza, sono state trasformate, grazie al sapiente restauro conservativo ideato dall’architetto Tobia Scarpa, in uno spazio espositivo aperto alle culture contemporanee.

Le Gallerie delle Prigioni sono una piattaforma di sperimentazione per tutte le discipline della ricerca intorno all’Arte che propone mostre, incontri, performance. Un luogo vitale di nuove idee, contaminazioni, ispirazioni e provocazioni in continuo dialogo con le raccolte enciclopediche di Imago Mundi, il progetto non profit e itinerante di arte contemporanea promosso da Luciano Benetton che qui offre la visione di tutte le sue collezioni provenienti da ogni parte del mondo, raccolte in esposizioni a tema: confronti di tecniche (opere pittoriche, sculture, video, installazioni, fotografie, eccetera), stili, contesti culturali, diversi orientamenti e prospettive per favorire la conoscenza e l’integrazione.

Instagram: @imago_mundi_art; @galleriedelleprigioni
Facebook: @ImagoMundiArt; @GallerieDellePrigioni


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