Non sono bastate le perquisizioni disposte dalla Procura di Bergamo nell’ambito delle indagine per le minacce al giornalista Paolo Berizzi, inviato del quotidiano ‘la Repubblica’, eseguite la scorsa settimana a Bergamo e nella provincia di Lucca. Una nuova ondata di odio via social si è abbattuta sui profili di Berizzi che ha risposto con il coraggio di sempre.
Le parole dell’inviato di Repubblica sulla manifestazione di Roma di sabato scorso, nel suo articolo non aveva esitato a sottolineare che era successo quello che era stato annunciato da giorni, non sono piaciute ai soliti squadristi che periodicamente si accaniscono contro di lui.
Ma il suo impegno nel denunciare neofascisti e azioni squadriste prosegue senza indugi.