Il giornalista della Cnn Omar Jimenez è stato arrestato con la sua troupe a Minneapolis mentre riferiva in diretta delle proteste per la morte del 46enne afroamericano George Floyd rimasto soffocato durante un fermo di polizia. Pur essendosi chiaramente identificati, il reporter e gli operatori sono stati ammanettati e portati via. Sono stati rilasciati poco dopo. A denunciare l’accaduto e a dare poi la notizia del rilascio è stata la Cnn. Tutto è iniziato mentre il giornalista Omar Jimenez, il producer Bill Kirkos e il fotoreporter Leonel Mendez stavano filmando un arresto in una zona poco distante dal commissariato dato alle fiamme poche ore prima. Nelle immagini del fermo diffuse dalla Cnn Jimenez chiede: «Perché sono in arresto?». L’operatore continua a riprendere e il reporter viene ammanettato. Viene sequestrata la telecamera con cui lavoravano, che però rimane accesa e da terra, prima di essere prelevata, continua a registrare. Il filmato mostra il giornalista che viene portato via da un agente, poi l’arresto del collega, senza che vengano fornite loro spiegazioni. Una volta rilasciato Jimenez ha raccontato anche quello che ha provato mentre veniva portato via dai due poliziotti in tenuta antisommossa e quello che è accaduto al distretto, dove il giornalista ha continuato a chiedere i motivi dell’arresto, senza riuscire ad ottenere risposte. «Mi hanno chiesto le generalità, poi sono tornati e hanno chiesto “state con la Cnn?”, ha raccontato il giornalista, dicendo che poco dopo li hanno lasciati andare. Il governatore del Minnesota, Tim Walz, si è scusato con il presidente della Cnn, Jeff Zucker, per l’accaduto. Anche se Jimenez, alla domanda se qualcuno si fosse scusato con loro per l’equivoco ha risposto: «Forse questo è avvenuto ad un altro livello, a noi nessuno ha chiesto scusa».
(nella foto il momento dell’arresto filmato di Omar Jimenez)