Gianni Agnelli (il nonno di Lapo) viaggiava sempre senza bagaglio. In quanto ogni suo indumento era acquistato in triplice esemplare, uno per ogni casa: Torino, Parigi e New York. Il patriarca (ahinoi!) dell’imprenditoria italiana, rimanda al Corona Virus, non solo per i 6 miliardi chiesti dalla multinazionale di famiglia. Il virus difatti viaggia anch’esso leggero, senza neanche un vero e proprio organismo, attaccato ad una gocciolina di saliva, unico bagaglio il suo DNA, in continuo cambiamento. Nessuno dei tantissimi virologi (in numero hanno superato i geniali economisti!) saprà mai rispondere alla domanda: il virus può modificarsi riducendo la sua aggressività?
Confidando nella enorme “intelligenza” dei virus (quella sì), sospettiamo notevolmente che questo esserino birichino ridurrà i danni da lui stesso provocati. Come ogni buon sfruttatore (vedi sopra) si farà il conto che non bisogna tirare il collo alla gallina che ti dà le uova, e la vita. Anche perché chi muore difficilmente riesce a contagiare gli altri, anche solo perché non tossisce più. Probabilmente sarà una modifica nata per favorire il contagio, modifica attuata per tentativi, come l’evoluzione ci ha insegnato. Perchè il sospetto che i virus siano più evoluti di noi è molto forte, anche solo per la loro rapidità di adeguamento, molto più veloce degli stessi batteri. La fiducia per la riduzione dei danni nasce da una semplice considerazione storica: se un virus non fosse sempre meno deleterio, avremmo ancor oggi i milioni di morti della “spagnola” di 100 anni fa.
Il difetto di questo ragionamento è che risulta troppo sensato, come quello che proponeva, già ai primi di marzo, di imporre l’uso della mascherina (di ogni genere) a tutela degli altri, riducendo a pochi centimetri il contagio. Ma le cose buone e giuste non sono mai portate avanti da chi comanda, che invece favorisce le “anomalie” ed i “disguidi”, ciò anche per l’evidente deficit cognitivo dei politici mondiali. Speriamo tanto nel virus… che ci salverà dai cretini, spesso potenti comandanti.