Documento a sostegno di Giovanna Botteri. L’iniziativa di un gruppo di associazioni del Lazio

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Un avvocato che si occupa da tempo di diritti negati alle donne e un gruppo di associazioni del Lazio hanno redatto un lungo documento a sostegno di Giovanna Botteri e di tutte le professioniste che  vengono (ancora) giudicate per il loro look.

“Sentiamo il dovere di intervenire nella meschina querelle che ha visto involontaria protagonista la giornalista Giovanna Botteri, alla quale esprimiamo solidarietà, rinnovandole immutata ed anzi accresciuta stima.  – scrivono nel documento – Non ci interessa se è bella come una showgirl o sexy come una diva, divertente come un’attrice comica o elegante come una stilista. Ha un curriculum da spavento, una carriera prestigiosa e meritata! Ma questa donna, forse proprio perché donna, viene bullizzata e criticata per il suo aspetto fisico: questo agire si chiama tecnicamente body shaming. Era un po’ che sui social la dottoressa Botteri, molto presente in televisione in questo periodo, veniva bullizzata, ora per l’abito, ora per la messa in piega, ora per il trucco, con un sostanziale disinteresse, invece, per le notizie che man mano ci forniva. Ma l’apice si è toccato con una trasmissione andata in onda qualche sera fa (‘Striscia la notizia’) che, evidentemente, per una discutibile scelta editoriale o per essere completamente a corto di idee e aver esaurito la propria verve satirica, ha raccolto addirittura in un servizio tutte le offese alla giornalista sottolineate da sorrisetti della conduttrice Michelle Hunzinker. Sì, proprio lei. La soubrette svizzera testimonial di “Doppia difesa”, una onlus che si occupa di violenze sulle donne. Ci chiediamo allora se, come dice la soubrette, fosse un servizio a difesa della giornalista. Noi non abbiamo avuto questa impressione e come noi i milioni di italiani ed italiane che, nelle ore successive alla messa in onda, hanno criticato la trasmissione e i conduttori. Ci chiediamo come possa sfuggire a chi si interessa di violenza sulle donne che quel servizio ha evidenziato tutti gli stereotipi che, invece, un’associazione contro la violenza delle donne deve combattere, banalizzandoli e in qualche modo legittimandoli; ci chiediamo, infine, come un editore e una conduttrice che si dicono impegnati, possano non cogliere la vacuità e la pericolosità del servizio mandato in onda. La satira è altro”.

Il documento è co-firmato dalla Comunità Lazio Meridionale e Isole Pontine con le associazioni “Barba di Giove”, “Arte e Mestieri”, “Amici del Golfo”, “Un mondo di piccole cose”, “Spiringuacchio”


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