Un nuovo sito dedicato a tutti i 30 giornalisti italiani uccisi dal 1960 ad oggi nell’esercizio del loro lavoro, in Italia e a all’estero. A metterlo online il 3 maggio, Giornata Mondiale per la libertà di stampa, è Ossigeno per l’Infomazione. Si intitola ‘Cercavano la Verità’ e lo si trova su giornalistiuccisi.it.
“Un’opportunità unica di vedere gli esseri umani dietro ai professionisti. Per ciascuno di coloro che sono stati uccisi perché cercavano la verità, il sito di Ossigeno racconta la storia di quella persona, cosa lui o lei stessero investigando – e cosa sia stato fatto per punire i responsabili della loro uccisione”, ha detto Dunja Mijatović, Commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, salutando in un messaggio a Ossigeno l’iniziativa per il World Press Freedom Day.
Il sito raccoglie per la prima volta tutte insieme le storie dei giornalisti uccisi dalle mafie, dal terrorismo e dai conflitti all’estero: da Cosimo Cristina a Carlo Casalegno, da Giancarlo Siani a Fabio Polenghi e Andrea Rocchelli. E lo fa con l’intento di collegare e valorizzare le diverse iniziative già avviate nel tempo per ciascuno di loro e di rendere più accessibile l’informazione esistente, coinvolgendo direttamente anche i familiari delle vittime. Il sito avvia un processo di continuo aggiornamento, volto a rendere sempre più completo il quadro complessivo di conoscenza sull’enorme costo, anche in termini di vite umane, che ha avuto la battaglia di tanti giornalisti coraggiosi per affermare il diritto-dovere di informare.
“Questo archivio, insieme al Pannello che ritrae i loro volti, realizzato da Ossigeno – prosegue Dunja Mijatović – ci permette di scoprire le loro vite e ci fa condividere i loro sogni, interrotti improvvisamente e prematuramente. Ci fa conoscere inoltre le loro famiglie e ci aiuta a comprendere cosa abbiamo perso con la loro morte. E’ impossibile non essere profondamente commossi dal racconto di Benedetta Tobagi del suo essere cresciuta senza il padre Walter, e non essere ispirati dall’esempio di impegno civile rappresentato da Peppino Impastato. E’ possibile non sentirsi sdegnati per la mancata individuazione dei responsabili dell’uccisione di Ilaria Alpi? O non comprendere da queste vicende l’urgenza di garantire la sicurezza dei giornalisti e la libertà di informare il pubblico, anche quando questa informazione disturba chi sta al potere? Abbiamo il dovere di mantenere viva la memoria di queste persone coraggiose. Dobbiamo prendere la loro fiaccola e fare la nostra parte per illuminare gli angoli bui dove convergono corruzione, crimine e politica”.
L’associazione Ossigeno per l’informazione è nata da un impegno iniziato nel 2006 per documentare e analizzare il crescendo di intimidazioni e minacce nei confronti dei giornalisti italiani, in particolare contro i cronisti impegnati in prima linea nella ricerca delle verità più nascoste in materia di criminalità organizzata. Oltre all’attività del suo Osservatorio, che ha documentato 4031 casi di minacce e intimidazioni ai cronisti negli ultimi 14 anni in Italia, Ossigeno offre fra l’altro ai colleghi un servizio di assistenza legale, un’attività di formazione permanente e un aiuto concreto per rompere l’isolamento sofferto da quanti di loro subiscono intimidazioni e ritorsioni a causa del loro lavoro.
Leggi il testo integrale che Dunja Mijatović ha inviato a Ossigeno per l’Informazione.