«È apprezzabile la volontà del governo, manifestata dal sottosegretario con delega all’Editoria Andrea Martella nell’audizione in commissione Cultura alla Camera, di sostenere l’intera filiera dell’informazione. Nella difficile situazione che vive il Paese, il mondo dei media continua a svolgere il proprio ruolo essenziale e insostituibile per la formazione di un’opinione pubblica consapevole, ma avverte il peso della contrazione dei ricavi dovuta in massima parte alla riduzione massiccia di investimenti pubblicitari. Per questo sono condivisibili le misure di sostegno annunciate dal sottosegretario Martella, che ha recepito anche le istanze avanzate dalla Federazione nazionale della Stampa italiana nel corso delle numerose interlocuzioni e videoconferenze di queste settimane». Lo afferma, in una nota, Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi.
«I provvedimenti che saranno inseriti nel decreto annunciato dal governo – aggiunge – sono necessari per affrontare la fase legata all’emergenza Covid-19, alleviando le difficoltà di tutti gli organi di informazione, dalla carta stampata alle agenzie di stampa, dai siti web alle emittenti locali. Allo stesso tempo, la Fnsi condivide la volontà del sottosegretario all’Editoria di riprendere in modo organico e strutturale il confronto sulla nuova legge dell’editoria 5.0, partendo dalla definizione dell’equo compenso per i lavoratori autonomi e di misure di contrasto del lavoro precario per assicurare a tutti i giornalisti il giusto contratto».
La Fnsi accoglie inoltre con favore la dichiarazione di guerra alla pirateria digitale e la volontà di recepire in tempi brevi la direttiva europea sul diritto d’autore. «Su questo fronte – osserva Lorusso – il sindacato dei giornalisti italiani ribadisce il proprio impegno, iniziato in sede europea e portato avanti a livello nazionale. Riconoscere la giusta remunerazione a chi investe e produce informazione, ossia editori e giornalisti, non vuol dire mettere in discussione la libertà della rete, ma affermare il principio costituzionale secondo cui chi utilizza il lavoro altrui deve adeguatamente remunerarlo».
Purtroppo, conclude il segretario Fnsi, «l’informazione professionale viene quotidianamente saccheggiata dai giganti della rete, che realizzano profitti ingenti con il traffico dei dati e con la raccolta pubblicitaria. È tempo che una parte di quei profitti, che peraltro godono di una sostanziale assenza di tassazione, ritorni a chi investe per produrre informazione. Non sono in gioco soltanto la sopravvivenza di numerose aziende editoriali e migliaia di posti di lavoro, ma anche e soprattutto la tenuta e la sopravvivenza delle stesse istituzioni democratiche. Su questo tema, che chiama in causa il rapporto delicato fra democrazia e diritto dei cittadini ad essere correttamente informati, così come su quelli citati dal sottosegretario Andrea Martella, la Fnsi è pronta a proseguire e intensificare il confronto».