Ricorderete le immagini delle carceri dei primi di marzo quando il Presidente del Consiglio Conte enunciava le restrizioni, rappresaglie e manifestazioni da Palermo a Bologna in molti istituti penitenziari d’Italia…
La notizia che in questi giorni ci “colpisce” riguarda il caso della concessione al colonnello di Provenzano (condannato al 41 bis) di scontare la pena ai propri domiciliari per motivi di salute. Il Pm ed oggi membro del CSM dott. Nino Di Matteo enuncia “questo gesto rappresenta una sconfitta dello Stato”. Questo atto fa ben sperare altri detenuti condannati per mafia al 41 bis che una volta “usciti” con la concessione dei domiciliari potrebbero avere carta bianca per ricostruire le loro attività criminali.
Ecco il link dell’ottimo pezzo dell’amico e collega Giuseppe Pipitone (Il Fatto Q. – 21 aprile 2020)
Spostiamo il focus sul carcere di Verona denominato Carcere Covid che in poche settimane è diventato un vero e proprio focolaio che ha coinvolto diversi agenti che hanno contratto il virus e molti detenuti gestiti con poco rigore che ovviamente sono stati veicolo del Covid19.
Tutto questo non si poteva evitare o contenere ? Alzo la cornetta e trovo il numero di Don Luigi Maistrello, capellano del carcere di Vicenza. “Noi qui abbiamo l’area alta sicurezza con detenuti per mafia e camorra. Alcuni sono anche testimoni di giustizia. E’ un carcere delicato” Gli chiedo se ci sono stati casi di Covid: “Qui si è ammalato solo un agente ed è stato subito ricoverato. Immediatamente la direzione ha chiuso qualsiasi contatto con l’esterno evitando interazioni con volontari, educatori. E’ stata una decisione saggia. Conosco la drammatica situazione di Verona che è a pochi Km da noi, qui sono stati più rigorosi e sono stati premiati. Apprendo da Lei della scarcerazione dei boss del 41bis, questo è molto grave“
Da anni Don Luigi Maistrello è in prima linea con la sua Coop Elica e conosce bene il mondo delle carceri, le sue parole ci fanno sperare che altre carceri in Italia siano gestite come Vicenza.
A voi ardua sentenza, i carcerati ed in particolare tutte le persone (agenti, educatori, volontari, medici) che girano attorno ai detenuti vanno protetti. Gli spazi in carcere sono limitati e il problema del sovraffollamento si fa sentire ancora di più in questo periodo delicato.
Ci auguriamo che altri Direttori di istituti penitenziari abbiano le attenzioni che hanno dimostrato i vertici di Vicenza.