RUMOR(S)CENA – LUIS SEPÚLVEDA – Luis Sepúlveda è nato il 4 ottobre del 1949 a Ovalle in Cile e deceduto il 16 aprile 2020 a Oviedo in Spagna. Aveva 70 anni. È stato scrittore, giornalista, sceneggiatore, regista e attivista cileno. Con il colpo di stato del 1973 e la dittatura del generale Pinochet, Sepúlveda viene interrogato e torturato. Per sette mesi resta chiuso in una cella della caserma di Tucapel alta cinquanta centimetri e lungo un metro e mezzo, dove non era possibile restare in piedi. Sono con l’intervento di Amnesty International viene carcerato e la condanna a morte commutata in un esilio della durata di otto anni. In Svezia gli era stata assegnata la cattedra di drammaturgia all’Università di Uppsala ma lo scrittore preferisce rifugiarsi in Brasile e successivamente in Paraguay e da qui si trasferisce a Quito in Ecuador per lavorare in teatro e aderire alla spedizione dell’UNESCO che indagava gli effetti dell’impatto della civiltà sugli indios Shuar in Amazzonia dalla quale prende l’ispirazione per scrivere il “Vecchio che leggeva romanzi d’amore”. Ottiene la cittadinanza in Nicaragua dove entra nelle file della Brigata Simon Bolivar.
Farà parte anche di Greenpeace e dal 1996 si trasferisce a Gijon in Spagna insieme alla moglie Carmen, i figli e il cane Zarko. Un uomo la cui esistenza è stata segnata dall’amore per la Natura, gli animali e un’etica a cui tutta l’umanità dovrebbe ispirarsi, segnata dal suo impegno morale e civile contro ogni forma di ingiustizia. Scrive tra gli altri Il potere dei sogni; Cronache dal Cono Sud; Patagonia Express; Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico; Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza; Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà; Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa e la celebre Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare. Un libro di un’intensità lirica e poetica da diventare un successo mondiale da cui è stata tratta la versione cinematografica – animata nel 1998 dal regista Enzo D’Alò.
L’amore che aveva per l’Italia lo portava spesso a presentare i suoi romanzi (tra cui anche a Bolzano nel 2008 e nel 2010, anno quest’ultimo dove presentò il suo libro Ritratto di gruppo con assenza (edito da Guanda) su invito del Centro per la pace del Comune di Bolzano. Nonostante il successo mondiale per la sua intensa attività letteraria e le numerose presentazioni, Sepúlveda è sempre rimasto fedele al suo essere un uomo umile e riconoscente a chi lo stimava e lo seguiva con affetto. Il suo agire sempre da intellettuale dal basso profilo lo ha reso immortale. Mancherà a tanti ma le sue opere continuano a parlare per lui. Per sempre.
pubblicato su www.rumorscena.com
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