Succede a Ferrara. L’Amministrazione leghista ha elencato i requisiti per poter usufruire delle “misure urgenti di solidarietà alimentare (buoni spesa)”.
Al primo punto, in ordine di priorità, non ci sono le difficoltà economiche, né le particolari situazioni famigliari o lo stato di necessità, ma “la cittadinanza italiana”. A seguire, sempre in ordine di priorità, la cittadinanza europea, permessi di soggiorno di lungo periodo, e via discriminando. Il nostro Paese sta facendo uno sforzo enorme, sforzo sostenuto innanzitutto degli operatori sanitari, per salvare vite umane e per mantenere la coesione sociale. Ma a Ferrara non si dà la priorità ai bisogni delle persone, ma alle scartoffie e non si affrontano le vistose disuguaglianze, ora ancora più evidenti ed odiose. Stiamo parlando di buoni alimentari, di cibo, di fame. Stiamo parlando di sopravvivenza. Il virus non guarda i documenti e neanche la povertà guarda in faccia a nessuno. Contro questa palese discriminazione è partita una petizione su change. org promossa da Altrodiritto e Carta di Roma
Di seguito il link per aderire
https://www.change.org/p/coronavirus-buoni-spesa-priorit%C3%A0-e-discriminazione?utm_source=share_petition&utm_medium=custom_url&recruited_by_id=c892b8b0-7688-11ea-a033-9f06a1244d27&use_react=false