L’Associazione Stampa Subalpina e la Federazione nazionale della Stampa italiana esprimono preoccupazione e sdegno per il grave attacco di un rappresentante ufficiale del ministero della Difesa russo al quotidiano La Stampa e al collega Jacopo Iacoboni, accusati di pubblicare false notizie per screditare la missione inviata dalla Russia in aiuto al popolo italiano.
Ricordiamo al ministero della Difesa russo che nel nostro Paese, in Europa e in democrazia non sono ammissibili intimidazioni ai professionisti dell’informazione e limiti al diritto di espressione. Il governo italiano deve battere un colpo. Si convochi immediatamente l’ambasciatore russo in Italia, gli si chiedano spiegazioni e si agisca di conseguenza: non è tollerabile che chi, come la Russia, occupa posizioni di retrovia nelle classifiche internazionali sulla libertà di stampa pensi di intimidire i giornalisti di un altro Paese né che si possa pensare che l’invio di materiale sanitario abbia di fatto trasformato l’Italia in una colonia russa.
Il collega Iacoboni negli scorsi giorni ha pubblicato una serie di articoli sollevando dubbi sul contingente giunto appunto dalla Russia per aiutare il nostro Paese nell’emergenza coronavirus. Dubbi suffragati da analisti dell’intelligence e da esperti militari.
Il rappresentante del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, ha accusato La Stampa di alimentare “fake russofobi della peggior specie” e di seguire “le linee guida dei manuali di propaganda antisovietica”, concludendo il suo messaggio con una citazione biblica dal suono minaccioso: “Qui fodit foveam, incidet in eam (chi scava una fossa prima o poi ci finirà dentro)”.
Esprimiamo al direttore e a tutte le colleghe e i colleghi de La Stampa, e segnatamente al collega Iacoboni, la nostra vicinanza e solidarietà.