Vorrei segnalare una categoria di lavoratori poco citata in questo periodo di epidemia: le cassiere dei supermercati.
Quasi sempre donne, sono esposte al contagio molto più di chi serve dietro ad un bancone. E lavorano con un ritmo frenetico, martellate dai “bip” mentre fanno passare sul lettore ottico migliaia di pezzi al giorno. Hanno anche loro un camice, ma è più umile di quello bianco dei sanitari. Spesso tollerano con professionalità la confusione di clienti frenetici e disorganizzati, di anziani che non distinguono gli spicci e aiutano a mettere nelle buste gli acquisti chi fatica a farlo.
Non so se siano eroine. Forse neanche loro vorrebbero essere definite così. Ma di certo, in questo tempo di emergenza, il loro lavoro ha tutti gli elementi per essere considerato una funzione pubblica molto importante e stressante. Che queste piccole-grandi lavoratrici svolgono con disciplina e onore, senza le paure che tengono a casa i parlamentari. Quando sarà il momento di premiare chi ha servito la Patria in questa crisi pandemica, vorrei che ci fosse una menzione anche per loro.
Intanto vi dico grazie, care cassiere, per tutto quello che state facendo.
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