BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

10 detenuti contagiati nelle carceri. Centinaia le adesioni all’appello del Partito Radicale

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Nel luglio 2011 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano affermò che “La questione del sovraffollamento nelle carceri è un tema di prepotente urgenza sul piano costituzionale e civile”.

Due anni dopo, nell’ottobre 2013, il Presidente Napolitano inviò un messaggio alle Camere sulla situazione carceraria, nel quale indicò le misure urgenti da adottare, tra le quali amnistia e indulto. Scrive il Presidente:

“L’effetto combinato dei due provvedimenti (un indulto di sufficiente ampiezza, ad esempio pari a tre anni di reclusione, e una amnistia avente ad oggetto fattispecie di non rilevante gravità) potrebbe conseguire rapidamente i seguenti risultati positivi:
a) l’indulto avrebbe l’immediato effetto di ridurre considerevolmente la popolazione (…) riportando il numero dei detenuti verso la capienza regolamentare;
b) l’amnistia consentirebbe di definire immediatamente numerosi procedimenti per fatti “bagatellari” (destinati di frequente alla prescrizione se non in primo grado, nei gradi successivi del giudizio), permettendo ai giudici di dedicarsi ai procedimenti per reati più gravi e con detenuti in carcerazione preventiva. Ciò avrebbe l’effetto – oltre che di accelerare in via generale i tempi della giustizia – di ridurre il periodo sofferto in custodia cautelare prima dell’intervento della sentenza definitiva (o comunque prima di una pronuncia di condanna, ancorché non irrevocabile).

Le rivolte di questi giorni sono la conseguenza dell’indifferenza e dell’ignavia con le quali il parlamento accolse quell’unico messaggio che il Presidente Napolitano ha inviato al Parlamento durante il suo mandato. Per non dire dell’illusione creata dalla mancata applicazione della riforma dell’ordinamento penitenziario votata dal parlamento e sacrificata dal Governo sull’altare elettorale.

Oggi non c’è più tempo, è indispensabile agire subito!

Forti anche del convergente appello dei cappellani penitenziari e dei Presidenti dei Tribunali di sorveglianza di Milano e Brescia che con una lettera indirizzata al Ministro Bonafede chiedono di concedere la detenzione domiciliare per chi deve scontare meno di 4 anni e riduzioni di pena, perché gli istituti della regione stanno scoppiando e il rischio di contagio è altissimo e si potrebbero scatenare nuove rivolte,

Ci appelliamo al Governo perché adotti con la massima urgenza un primo provvedimento che riporti l’affollamento penitenziario nei limiti previsti dalla legge, violazione già sanzionata in passato dalla corte europea dei diritti dell’uomo, ed oggi nuovamente e palesemente violata.

Hanno già aderito:

Sen. Paola Nugnes, Gruppo Misto; Clemente Mastella, Sindaco di Benevento, già Ministro della Giustizia; Sen. Sandra Lonardo, FI; On. Vittorio Sgarbi, Gruppo Misto; On. Renata Polverini, Fi; On. Renzo Tondo, Noi con l’ Italia; Don Ettore Cannavera, Responsabile de La Collina, Misure alternative al Carcere e Cappellano della REMS della Sardegna; Don Luigi Ciotti; Samuele Ciambriello, Garante dei detenuti della Regione Campania; Bruno Mellano, Garante dei detenuti del Piemonte; Gianfranco Oppo, già garante dei detenuti di Nuoro; Francesco Ceraudo, medico penitenziario/già direttore del centro clinico del carcere Don Bosco di Pisa; Ilaria Cucchi; Ornella Favero, Presidente Associazione Ristretti Orizzonti; Avv. Roberto Lamacchia, Presidente dell’Associazione Giuristi Democratici; Corradino Mineo, giornalista, conduttore; Vittorio Feltri, Direttore di Libero; Giuliano Ferrara, giornalista; Riccardo Iacona, Giornalista Rai; Pietro Palau Giovannetti, sociologo; Lillo Di Mauro, Presidente della Consulta Penitenziaria di Roma Capitale e Presidente della Conferenza Volontariato Giustizia del Lazio; Paolo Ferrero, già Segretario nazionale di Rifondazione comunista; Franco Zunino, presidente ARCI provinciale di Savona; Rossella Panuzzo, ufficio stampa Fondazione Terre des Hommes Italia; Giovanna Longo, Presidente Associazione A Roma Insieme – Leda Colombini; ARCI Nazionale (Associazione Ricreativa e Culturale Italiana); Associazione Ristretti Orizzonti; Associazione Stefano Cucchi Onlus; Associazione Pantagruel; Avvocati Senza Frontiere; Movimento per la Giustizia Robin Hood (Organizzazione Di Volontariato); Donne per la Giustizia; Associazione Giuristi Democratici; Associazione Fuori Dall’ombra; Consulta Penitenziaria di Roma Capitale; Conferenza Volontariato Giustizia del Lazio; Fondazione Terre des Hommes Italia; Associazione A Roma Insieme – Leda Colombini


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