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L’informazione al tempo dell’emergenza sta cambiando tutto, anche il giudizio sui giornalisti e la cronaca di qualità. Il dialogo tra Fnsi e il sottosegretario Martella

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Raccontare il Paese nel suo momento più difficile. Lo stanno facendo centinaia di giornalisti contrattualizzati e no, freelance, operatori videomaker, tv, radio, siti. Anche l’informazione in Italia sta affrontando una prova del fuoco, assumendosi tutta le responsabilità e il rischio, perché c’è sempre un “giornalista zero” che deve andare a vedere, registrare, ascoltare sul campo. L’informazione fragile e sotto accusa in queste ore sta mettendo alla prova se stessa per chiarire, una volta e per tutte, che è un bene pubblico essenziale alla democrazia. Un concetto che è alla base del dialogo costante tra la Fnsi e il Governo, rappresentato dal sottosegretario Andrea Martella, il quale nelle dichiarazioni a latere dell’emergenza coronavirus ha sottolineato l’importanza della filiera dell’informazione e del sostegno pubblico. Ieri mattina in una telefonata tra il Presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, e il sottosegretario Martella sono stati affrontati i temi della sicurezza dei giornalisti che stanno raccontando questa emergenza, nonché la necessità di tutelare economicamente i precari e i freelance che contribuiscono in modo determinante ad informare tutti su quanto sta accadendo. Un lavoro che ha accresciuto la fiducia dei lettori e dei cittadini nell’informazione di qualità, certificata come si direbbe se si trattasse di altra “merce”.
“Sin dall’inizio di questa drammatica vicenda ho fatto appello ai cittadini a informarsi esclusivamente attraverso i siti ufficiali del governo, delle istituzioni sanitarie, le testate giornalistiche nazionali e locali e le agenzie di stampa, perché in momenti come questi l’accreditamento delle fonti, la professionalità degli operatori dell’informazione, la completezza e la credibilità dei contenuti informativi fanno la differenza”. Queste le dichiarazioni del sottosegretario Martella all’Ansa. E ha aggiunto che “un’informazione corretta e affidabile è uno strumento per lottare contro le notizie false, che vanno contrastate con rigore, perché rischiano di far venire meno la fiducia nelle eccellenze italiane nel campo sanitario. I cittadini devono anche fare attenzione a quello che gira su chat e social network, perché c’è il rischio di diffondere notizie che possono creare cortocircuiti e caos”.
“Devo anzitutto ringraziare il sottosegretario per aver da subito riconosciuto il ruolo dell’informazione certificata e l’importanza del sostegno pubblico, ponendo così fine al chiacchiericcio cui abbiamo dovuto assistere nei mesi scorsi da parte di talune forze politiche. – ha detto il Presidente della Fnsi, Giulietti – Questa mattina nel confronto costruttivo che c’è stato ho ricordato l’importanza della tutela dei giornalisti che sono sul campo in queste ore e che, inoltre, va pensata adesso una forma di garanzia economica per precari e freelance, perché loro fanno parte della struttura dell’informazione in questo Paese. Noi in Fnsi lo abbiamo sempre detto e questa emergenza e il racconto che se ne sta facendo sono solo l’ultima prova del grande lavoro che fanno i giornalisti precari, i collaboratori delle grandi e piccole testate”. In queste ore è allo studio un provvedimento Editoria 5.0 e se, come è auspicabile, si occuperà dell’informazione di qualità e di coloro che la fanno con impegno e rigore, ma spesso senza il necessario riconoscimento economico, allora si potrà davvero dire che anche l’informazione potrà uscire migliore da questa emergenza. E’ passato pochissimo tempo da quando qualcuno equiparava fake a notizie e social a siti di informazione. Ma sembra un secolo fa, perché è questo racconto dell’Italia al tempo del coronavirus che ha cambiato tutto e tutti . E sta emergendo il valore, il peso, la necessità di un’informazione puntuale e non strillata, verificata e non incollata all’audience.


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