Moderna rassegna di arte multimediale le cui fonti provengono da patrimoni culturali tradizionali della Corea. Gli artisti si sono ispirati al passato e hanno reinterpretato, attraverso la tecnologia, la tradizione proiettandola in una visione di futuro. I contenuti temporali sono collocati in uno spazio simbolico e gli spettatori interagendo entrano in sintesi diretta e naturale con memoria, attualità e avvenire artistico del paese. E’ questa “From the past”, da non perdere per avvicinarsi a un popolo che stiamo imparando a conoscere: dal 25 febbraio e fino al 26 marzo 2020 è aperta a ingresso libero, presso l’Istituto Culturale Coreano di Roma. Tre sale che, attraverso una metamorfosi che passa per la tecnologia, di cui la Corea è uno dei paesi leader, ci parlano della cultura passata, presente e futura.
Si respira un’aria raffinatissima di cura, candore e attenzione al bello, dove ogni particolare è importante e si trasforma miracolosamente in linguaggio creativo e di fratellanza. Choong Suk Oh, direttore dell’Istituto, che indossa un abito del folclore centenario, in conferenza stampa spiega: “La mostra è pensata perché il pubblico reagisca interattivamente. Oggi la tecnologia coreana è in grado di trasformare l’ espressione anche a un quadro come la Monna Lisa. Una delle sculture della mostra ha questa peculiarità”. E, infatti, chi andrà a vedere l’esposizione, potrà fare questa esperienza perché, battendo su un tamburo, una piccola statua cambia lineamenti e colore della pelle, mille identità di un mondo che si evolve. La curatrice Minkyung Kim si dice onorata di appartenere a un paese così antico, sperando che la mostra possa aumentarne l’interesse . La rassegna è strutturata in tre sale tra passato, presente e futuro.
La sala del passato
Il professor Junghwan Sung firma i quadri della Sala del Passato, dove troneggia una grande opera che, grazie alla tecnologia, ha protagonisti in movimento ed emette il canto di un monaco buddista. La sala del passato è dedicata all’artista Junghwan Sung, ed enuclea la memoria della Corea attraverso la pittura tradizionale e la pittura buddista. Pitture tradizionali dei celebri pittori Hong-do Kim (1745-1806?) e Yun-bok Sin (1758- ?) del periodo Joseon sono visibili attraverso grafiche tridimensionali e tecniche di animazione ed è possibile ascoltare strumenti tradizionali coreani con un semplice tocco dello schermo. Da ammirare’”Avalokitesvara dalle mille braccia”, una reinterpretazione tridimensionale dell’omonimo dipinto buddista del periodo Goryeo, i cui mille occhi e mille braccia benedicono l’umanità.
La sala del presente
La sala del presente, dell’artista Seung ku Han, diplomato in arte scultorie con un master in arte multimediale. Al suo interno ci permetterà di interagire con il Buk, uno degli strumenti tradizionali coreani tuttora utilizzato, e di scoprire l’Hanbok (abito tradizionale coreano) indossato dagli antichi funzionari all’interno dei ritratti. In particolare il “Networked Identities”, opera di arte multimediale, rende possibile un’esperienza diretta dello strumento coreano permettendo di concentrarsi nell’atto rituale di suonarlo, scomponendo il proprio ego e riempiendone gli spazi vuoti con nuovi aspetti del presente.
La sala del futuro
La sala del futuro è del gruppo di artisti di arte multimediale Le Congpoje. Essi hanno reinterpretato il mondo del celebre letterato Jeong-hui Kim (1786-1856), del periodo Joseon, attraverso un linguaggio futuristico di video e suoni interattivi. In particolare, la bellezza delle forme ritrovata nelle opere principali dell’artista, “Yu Hee Sam Me” e “Gye San Mu Jin”, viene collegata con la bellezza delle forme dell’alfabeto coreano rese visibili in uno spazio tridimensionale. I suoni che riempiono gli spazi, attraverso diversi processi di cambiamento della proprietà dei materiali, esprimono la filosofia artistica dell’artista Jeong-hui Kim evocando il passaggio dalla tradizione al futuro.
Vademecum
Dal 25 Febbraio 2020 al 26 Marzo 2020
ROMA
LUOGO: Istituto Culturale Coreano
INDIRIZZO: via Nomentana 12
ORARI: Lunedì – giovedì 10,30 – 20. Venerdì 10,30 – 18
COSTO DEL BIGLIETTO: ingresso gratuito