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Due anni fa l’uccisione del giornalista Jàn Kuciac e della compagna. Dal processo in corso si attendono verità e giustizia

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Due anni fa, il 21 febbraio 2018, Jàn Kuciac, giovane giornalista investigativo slovacco e la sua compagna, Martina Kusnirova, vengono uccisi a raffiche di mitra e pistole automatiche fuori dalla loro abitazione, a Vel’ka Maca. Kuciac indagava sugli affari illeciti dell’oligarca Marian Kocner, sui suoi legami con la polizia e la malavita. Il suo giornale, Aktuality.sk si è sempre distinto per il coraggio con cui ha cercato di illuminare i lati più oscuri della corruzione e della collusione con la politica.
Il coraggio e l’amore di Jan per la verità e per la sua professione sono costati la vita a lui e a Martina. Fortunatamente, l’ondata di sdegno sollevata dal duplice assassinio ha portato in Slovacchia un terremoto politico che ha indotto il premier Robert Fico alle dimissioni. Al  suo posto  si trova oggi un nuovo primo ministro, Robert Pellegrini, dello stesso partito di Fico, lo Smer, ancora dominato dall’ex premier. Kocner era vicinissimo a Fico e, secondo le 93 pagine dell’atto di accusa a suo carico, decise di far eliminare il giornalista pagando dei sicari. L’indignazione dell’opinione pubblica ha anche portato, nelle ultime elezioni presidenziali del 2019, alla elezione di Zuzana Caputova, avvocata che si è sempre battuta contro la corruzione.
Oggi il processo a Kocner e ai presunti esecutori del delitto è in corso. Una condanna a 15 anni è già stata emessa a carico di Zoltan Andrusko, che ha ammesso di essere stato il mediatore tra il mandante e i killer. Si è dichiarato colpevole anche un altro degli imputati, Miroslav Marcek, che ha confessato l’uccisione di Jan e Martina e sarà giudicato con un procedimento penale separato per accelerare il processo. Ma il principale imputato resta il presunto mandante, quel Marian Kocner che si è presentato in aula con elmetto e giubbotto antiproiettile, per accusare le autorità di non saperlo difendere. L’esito del processo sarà fondamentale per la riaffermazione dello stato di diritto in Slovacchia. E per rendere giustizia a  Martina e Jan Kuciac, al suo coraggio, al giornalismo vero, per il quale , due anni fa, è morto.


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