Una pubblicità della #RangeRover alta come un palazzo di tre piani, troneggia a Piazza Cola di Rienzo a Roma.
Un’affissione che gioca sulle paure e sulla pancia più oscura degli italiani e che trovo sbagliatissima e pericolosa. Mi spiego: sottolineare “è un problema?” vuol dire avallare il “problema”, legittimarlo in quanto tale. Ossia equivale a dire “si, è un problema”. Il “problema” prende corpo neanche due minuti dopo aver visto questo gigantesco insulto, in via Lucrezio Caro, dove assisto con i miei occhi a un brutale pestaggio senza motivo di due ragazzi neri che vedo tutti i giorni stazionare davanti al Carrefour.
Sono gentilissimi, aiutano le signore anziane a portare la spesa, tengono pulito il marciapiede. Piccole cose per non chiedere l’elemosina.
Davanti a me che urlo come un’aquila dall’altra parte della strada, due energumeni dal pesante accento campano, quello brutto, quello della camorra, iniziano a pestare i due ragazzi, che scioccati neanche si difendono. A uno viene spezzato un bastone di scopa in faccia. Fortunatamente, e con grande coraggio, i commessi del supermercato cacciano subito i due balordi, i carabinieri arriveranno solo a cose fatte.
La reazione dei cittadini è stata solidale, a differenza ahimè di diverse città del nord dove succedono queste cose.
Io stesso vado in farmacia per comprare una crema contro le contusioni e a prendere delle buste di ghiaccio per l’occhio di uno dei due che si sta gonfiando.
Ho chiesto al ragazzo di poter pubblicare la sua foto, la trovate qui sotto.
Allora, se mi chiedete se “è un problema?”, vi devo rispondere che si, è un problema e anche grave.
Ma la mia domanda è “QUAL È il problema?”
Essere neri o essere delle bestie indottrinate da una propaganda che sta avvelenando gli animi con un razzismo e un fascismo di ritorno?
E si può giocare su una cosa del genere per promuovere una automobile?
Il problema non è il colore, della macchina o della pelle.
Il problema è dell’anima.
Chiedete con me a #LandRover di rimuovere quella pubblicità