La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la condanna a quattro mesi di reclusione di Davide Falcioni, il giornalista che documentò l’irruzione dei “No tav”. La decisione è arrivata ieri sera (28 gennaio) e di fatto rimette in discussione la pena comminata in secondo grado dalla Corte d’Appello di Torino i 7 febbraio del 2019, nonostante l’imputato avesse spiegato che si trovava sul posto come cronista, appunto, al solo fine di documentare i fatti e, d’altro canto, anche la pubblica accusa aveva chiesto l’assoluzione. La vicenda risale al 24 agosto del 2012 quando Falcioni seguì un gruppo di “No Tav” che, nel corso di una manifestazione di protesta a Torino, aveva fatto irruzione in un’azienda, la “Geodata” impegnata nella progettazione di parte della linea Torino-Lione. I manifestanti entrarono negli uffici per appendere uno striscione e fu acceso anche un fumogeno, pure Falcioni entrò al solo scopo di seguire i fatti.
Falcioni, che oggi lavora per Fanpage, all’epoca stava preparando un reportage sulle proteste dei No tav per “Agoravox” e infatti scrisse dell’accaduto sul portale. Tre anni dopo, nel 2015, il giornalista venne chiamato come teste al processo in corso contro i manifestanti ma ciò gli costò, a seguito delle dichiarazioni sulla sua presenza sul posto, l’imputazione di concorso nello stesso reato, ossia la violazione di domicilio. In primo grado venne condannato a quattro mesi di reclusione, pena sospesa; verdetto confermato in Appello e solo ora ribaltato dalla Cassazione, che ha appunto annullato la sentenza di condanna rinviando ad altra sezione perché sia rivalutata l’entità del fatto contestato. La qualificazione come reato dell’azione di un giornalista che sta lavorando ad un servizio di attualità aveva destato grandissimo stupore e aperto una pericolosa strada alla censura e alla stessa agibilità dell’informazione in caso di manifestazioni di pubblico interesse. Una lesione quasi morale cui adesso la Corte di Cassazione ha in qualche modo posto rimedio. Davide Falcioni, al suo posto nella redazione di Fanpage, commenta commosso quanto accaduto e conferma la sua fiducia nella Giustizia. “Con Davide abbiamo vinto un po’ tutti quanti. – dice il Presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, che ha seguito questa vicenda dalle prime battute – Ha vinto il giornalismo fatto bene, sul campo, in presa diretta come si suol dire. Bisogna sempre mantenere alta l’attenzione sui tentativi di ostacolare la libertà di informazione”.
“È una grandissima emozione, una vittoria per Davide e per chi ha sempre sostenuto che quel giorno era semplicemente lì a fare il suo mestiere di cronista. – ha commentato Francesco Piccinini, già direttore di AgoraVox e oggi alla guida di Fanpage, subito dopo la sentenza – È la fine di un lungo calvario”.