E’ trascorso un anno da quando Stefano Corradino, direttore di questo quotidiano on line, accettò senza un’ombra di esitazione la mia proposta di ospitare ogni settimana, per un anno intero, una ‘voce’ dedicata a Federico Fellini, in preparazione alle celebrazioni del Centenario. Una sorta di liturgia dell’Avvento per la ricorrenza della nascita che, verrà festeggiata tra dieci giorni: un grande momento, una vera opportunità per l’Italia che potrà raccogliersi, per una volta in armonia, attorno agli eventi che si affollano e si moltiplicano per onorare il suo più grande artista del Novecento. Il Paese potrebbe ritrovare di nuovo un vanto, una dignità, un’occasione di tripudio e una spinta di rinnovamento in nome del nostro autore cinematografico osannato in tutto il mondo, insignito per ben cinque volte con il Premio Oscar.
Era il 27 gennaio 2019 quando uscì la prima Voce del Glossario, e da allora tutti i venerdì senza eccezione, Articolo 21 ha dedicato uno spazio di rilievo a questa impresa che ora volge al termine, avendo raggiunto come prefissato il suo 50° capitolo. E, come era supponibile, è stato raccolto nel frattempo in un volume che sarà in libreria, e sulla rete, alla fine di questo mese con il logo di Avagliano Editore. Il medesimo, quando si dice la combinazione, che esattamente venti anni fa pubblicava il mio primo testo narrativo dedicato a Fellini, con il titolo di Federico F.
Corsi e ricorsi.
Devo dunque alla lungimiranza di Corradino la realizzazione di questa impresa che forse, senza la sua ospitalità, non avrei avuto la risolutezza di portare a termine. L’impegno settimanale mi ha aiutato a non mollare la presa e a recuperare materiale dal grande magazzino della memoria, ma anche dagli innumerevoli scritti dedicati al regista nel corso degli anni, credo un migliaio fra articoli, interventi, saggi e racconti di ogni tipo. La scommessa stava nel ricomporre una geografia mentale della creatività dell’artista, rivisitata attraverso la galassia di temi e nomi che sono andati a sistemarsi, quasi spontaneamente, dentro la comoda gabbia di un Glossario. Una narrazione per capitoli nella quale sia possibile rinvenire domande, risposte e curiosità in un’abbandonata lettura, agile ma tutt’altro che superficiale.
Il Glossario conduce in tanti porti in cui gettare l’ancora, a seconda della curiosità, dell’umore, dell’istinto, della scelta. In questo senso, può essere anche un portolano, una effemeride; il giornale di bordo di un viaggio a zonzo sui flutti di un racconto insieme vero e leggendario. Oppure una navigazione spaziale, all’interno di una nebulosa ancora in buona parte inesplorata, che ho voluto ripercorre con il cuore rivolto ai felliniani ma la mente piuttosto ai giovani che avranno a disposizione una carta nautica attendibile per circumnavigare, senza perdersi nelle secche, il regista che ha cambiato le nostre vite, inventando allo stesso tempo un nuovo linguaggio e una inimitabile visione dell’arte cinematografica. Il testo è pensato per loro, che ho imparato a conoscere e ad amare insegnando per alcuni anni nelle Accademie di Belle Arti; gli anni per me più fecondi intellettualmente e sentimentalmente, perché condividere il sapere con creature in formazione è un’emozione irripetibile. Non c’era per me stanchezza che non si dissolvesse nel momento stesso in cui mettevo piede in aula, risarcendomi di un’energia che mi avrebbe sostenuto e accompagnato per tutto il resto della giornata. Anche questo segreto l’ho forse rubato a Fellini il quale, come è del resto una prassi quasi inevitabile nel mondo del cinema, una delle ultime botteghe d’artista, preferiva quasi sempre circondarsi di persone più giovani a cui dischiudere transiti abbaglianti nello scintillio del suo universo.
Ecco dunque perché in fondo al libro, nella pagina canonica dedicata ai ringraziamenti, l’unico nome presente è di Stefano Corradino, che considero il propiziatore della mia avventura letteraria per aver compreso a vista – e non so proprio come l’abbia arguito – la premessa di libertà che vi era contenuta; una libertà persino scomoda, e forse non sempre ben accetta nei tempi in cui viviamo. Come, del resto, in tanti mi andavano ripetendo. Altri giornali infatti si erano tirati indietro: un anno intero dedicato a Fellini!? Ma che idea bizzarra! No, non c’è spazio, non è ciò che richiede il pubblico. Fellini fa ormai parte del passato, a chi può interessare; il lettore vuole l’ultimo scandalo, l’ultimo inciucio, l’ultimo gossip. I giovani non lo ricordano più, non sanno nemmeno chi sia.
La cultura? A cosa serve. La memoria? Merce da robivecchi. L’arte? Che se ne stia al silenzio nei musei o si ingegni a stupire la piazza con qualche trovata stravagante.
In controtendenza le voci pubblicate da Articolo 21 hanno totalizzato in un anno cinquemila like. Ciò vuol dire che lo scandalo vero, lo scandalo di un autore che ci ha raccontato la vita senza raggiri, ha aperto un varco in cui s’è infilata la sensibilità di tanti lettori evidentemente in attesa di comprendere meglio Fellini. I quali si sono lasciati avvolgere volentieri dall’inebriante profumo della libertà.
Ho incontrato Federico, in occasione della mia tesi di laurea, quando ero poco più di un ragazzo, gli sono stato accanto per un quarto di secolo e ora ho raggiunto l’età che aveva lui quando è morto. In venticinque anni di assidua, ininterrotta frequentazione, ho appreso da lui molto di ciò che c’è da capire della vita, dell’arte e anche dei libri, che ho imparato a frequentare con estro diverso, affrancato da ogni ricatto intellettualistico o accademico.
Federico mi ha aperto lo scaffale più inebriante, quello della libera immaginazione, insegnandomi a vedere e riconoscere ciò che c’è dietro ogni rappresentazione. E mi sembra di dover restituire agli altri ciò che ho appreso dalla sua vicinanza.
Alle 50 voci del Glossario Felliniano potranno seguirne altre, gli argomenti non sono certo esauriti e il continente Fellini offre continuamente nuovi spunti. Mi ha scritto spiritosamente il critico e storico del cinema Lorenzo Codelli: “Numerosi fan, tra i quali il sottoscritto, promuovono un fondo di sostegno per l’estensione del tuo Glossario.”
Il suo messaggio scherzoso giunge a proposito, lo considero di buon auspicio per le future sorti del libro: sarà il pubblico a decidere se e come premiare il mio lavoro.
Il Centenario Felliniano darà il via alle mille iniziative sparse in tutta la Penisola per ricordare e festeggiare l’artista più emozionante del cinema contemporaneo; celebrarlo nelle scuole, negli istituti pubblici, nelle piazze e in ogni luogo in cui arte e cultura ancora significano qualcosa. Numerose iniziative sono già in corso. Si sperava che il 20 gennaio 2020 in ogni città d’Italia ci potesse essere almeno un cinema con un film di Fellini in cartellone; non è stato possibile, però l’Istituto Luce nel frattempo ha provveduto a ristampare in 4K l’opera omnia del Maestro riminese, che come è noto si compone di ventitré titoli e mezzo. Ad essi si potranno associare le decine e decine di materiali di backstage, filmati, interviste, monografie a lui dedicati in cinquanta anni di attività sul set. Anche i convegni promettono di moltiplicarsi, ogni giorno fiorisce una nuova idea. Studiando Fellini, indagando il suo magistero, disinquineremo noi stessi e l’aria che respiriamo. Se la scienza ci rende consapevoli, l’arte ci rende liberi: auguriamoci che le due Muse non vadano mai disgiunte.