Ancora un caso di intolleranza nei confronti di cronisti ‘colpevoli’ solo di svolgere il loro lavoro, nel crescendo dei rigurgiti di associazioni di chiaro stampo fascista.
«Il sindacato porterà questa ennesima intimidazione all’attenzione del Coordinamento per la sicurezza dei giornalisti convocato dalla ministra dell’Interno per il 10 gennaio», hanno detto subito dopo la divulgazione della notizia il segretario della Fnsi, Raffaele Lorusso, e il presidente, Giuseppe Giulietti.
«È inaccettabile che, puntuali come la ricorrenza, alla commemorazione della strage di Acca Larentia arrivino le minacce ai cronisti impegnati a seguire la manifestazione. Chi tenta di impedire a un giornalista di svolgere il proprio lavoro attenta al diritto dei cittadini ad essere informati», hanno aggiunto. Vittime dell’aggressione due giornaliste videomaker di LaPresse e di Alanews che stavano seguendo la commemorazione della strage di Acca Larentia, entrambe minacciate da un militante di estrema destra. Nei video pubblicati sui siti web delle due agenzie si vede l’uomo che si avvicina e dice: «Non le potete fare queste riprese. Adesso te la spacco, guarda che te la spacco». In un secondo momento il manifestante colpisce la telecamera, viene poi allontanato dai presenti e alla fine del girato si vedono gli uomini delle forze dell’ordine intervenire. «Lo scorso anno, al Verano, furono aggrediti e minacciati due cronisti dell’Espresso. Ieri è toccato alle due videomaker. Ed è solo l’ultimo caso di intolleranza nei confronti di giornalisti ‘colpevoli’ di svolgere il loro lavoro. Una situazione non più tollerabile. Il sindacato – concludono Lorusso e Giulietti – porterà questa ennesima intimidazione all’attenzione del Coordinamento per la sicurezza dei giornalisti convocato dalla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese per venerdì 10 gennaio».
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega all’Editoria, Andrea Martella ha condannato l’episodio: «Le immagini dell’episodio di intimidazione verificatosi durante la commemorazione della strage di via Acca Larentia esprimono una brutalità che non può trovare casa in un Paese civile. Non solo è inammissibile che al tragico capitolo degli omicidi a sfondo politico, che ha funestato l’Italia, si leghino ed aggiungano oggi atti e comportamenti intrisi di violenza. Se in più, ad essere bersaglio di minaccia fisica, sono gli operatori dell’informazione, ci troviamo al cospetto di rigurgiti antidemocratici da contrastare in modo inflessibile perché vanno a ledere libertà e diritti che devono rimanere intoccabili». E parlano di “clima d’odio inaccettabile” il Cpo Fnsi, l’Usigrai e l’associazione Giulia che sottolineano altresì “l’importanza della decisione della Fnsi di portare queste gravi intimidazioni all’attenzione del coordinamento per la sicurezza delle giornaliste e dei giornalisti convocato venerdì dalla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese”.
(Nella foto un’immagine del manifestante che ha minacciato le due giornaliste)