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Iran. Attacco missilistico nella notte contro due basi americane in Iraq. Almeno 80 i morti, e 200 i feriti

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Almeno 80 morti. Sarebbe questo un primo bilancio dell’attacco missilistico dell’Iran contro due basi irachene dove erano ospitati militari americani. La televisione di Stato iraniana cita fonti ben informate della Guardia Rivoluzionaria secondo le quali circa 80 persone sono state uccise, ed altre 200 sono rimaste ferite, in seguito al raid. “Grandi perdite sono state inflitte a numerosi droni, elicotteri e equipaggiamento militare nella base” di al-Asad. Secondo la Guardia Rivoluzionaria almeno 15 missili hanno colpito basi statunitensi, e nessuno è stato intercettato dall’esercito americano. “Circa 104 obiettivi degli Stati Uniti e dei suoi alleati locali sono sotto osservazione da parte dell’Iran, e se commetteranno un errore, siamo pronti ad attaccarli”, spiega una fonte della Guardia Rivoluzionaria alla tv di Stato.

“La feroce vendetta della Guardia Rivoluzionaria è iniziata”. Poco prima della mezzanotte italiana, una raffica di missili balistici iraniani si è abbattuta su basi militari irachene che ospitano truppe statunitensi, avviando l’operazione ‘Soleimani Martire’, ovvero la rappresaglia iraniana contro Washington per l’uccisione del generale Qassem Soleimani. “L’Iran ha lanciato oltre una dozzina di missili balistici contro militari statunitensi e delle forze di coalizione in Iraq. Hanno colpito almeno due basi militari irachene che ospitano truppe statunitensi, al-Asad ed Erbil”, ha precisato il Pentagono, confermando l’attacco rivendicato dai Pasdaran che hanno minacciato anche Israele e gli altri alleati Usa, intimando agli americani di lasciare la regione. Per ora non risultano vittime tra le forze Nato in Iraq, comprese quelle del contingente italiano a Erbil. L’Iran “non cerca un’escalation o una guerra ma si difenderà da ogni aggressione”, ha spiegato via Twitter il ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif, parlando di una risposta “proporzionata” di legittima difesa in linea con l’articolo 51 della Carta Onu. Il presidente Donald Trump ha riunito il consiglio di sicurezza nazionale alla Casa Bianca, anche con il segretario di Stato Mike Pompeo e il ministro della Difesa Mark Esper. Oggi parlerà alla nazione. “Valutazione delle vittime e dei danni in corso ora. Fin qui tutto bene! Abbiamo di gran lunga l’esercito più potente e ben equipaggiato al mondo”, ha twittato il tycoon. La grande base aerea di al-Asad, nella provincia di Anbar, è stata raggiunta da almeno 6 missili mentre un razzo ha colpito Erbil. Secondo informazioni di stampa non confermate, sarebbero stati lanciati missili anche in altre città irachene, compresa Baghdad. L’operazione si è conclusa nel giro di un’ora. E’ iniziata all’1:20 di notte, la stessa ora in cui è stato ucciso Soleimani, oggi sepolto nella sua città natale, a Kerman. Facendo il verso a Trump, che ha definito il generale “un mostro” ed esultato per la sua morte twittando la bandiera americana, alcuni dirigenti iraniani hanno twittato bandiere di Teheran ed esortato gli Usa ad andarsene dal Medio Oriente. L’attacco ha fatto crollare la Borsa di Tokyo ed impennare le quotazioni di oro e petrolio.

L’attacco missilistico dell’Iran contro le basi in Iraq utilizzate dalle forze statunitensi e da quelle della Coalizione internazionale contro Daesh (acronimo in arabo per Stato islamico dell’Iraq e del Levante) è un altro esempio dell’aumento della tensione e dello scontro e non è nell’interesse di nessuno portare ulteriormente avanti le violenze. Lo ha detto l’Alto rappresentante dell’Unione europea per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, nel breve punto stampa dopo il collegio dei commissari dedicato alla situazione in Iraq, Iran e in Medio Oriente. “Permettetemi di iniziare esprimendo le mie condoglianze alle famiglie delle vittime del tragico schianto del volo ucraino in Iran avvenuto questa notte”, ha dichiarato Borrell. “Voglio sottolineare che gli ultimi sviluppi in Iraq e Iran e nella regione sono estremamente preoccupanti e abbiamo avuto una discussione costruttiva nel collegio su ciò che l’Ue può fare. Una cosa è chiara: la situazione attuale mette a rischio gli sforzi fatti in passato e ha implicazioni sull’importante lavoro della coalizione anti-Daesh”, ha aggiunto. “L’attacco missilistico dell’Iran alle basi in Iraq utilizzate dagli Usa e dalle forze della Coalizione, e tra queste le forze dei paesi europei, è un altro esempio dell’aumento della violenza. Non è nell’interesse di nessuno portare ulteriormente avanti le violenze”, ha proseguito il responsabile della diplomazia Ue.

Da jobsnews


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