“Menzogne” hanno scritto sull’insegna del quotidiano che ha difeso la cittadinanza onoraria alla senatrice di religione ebrea sopravvissuta ai campi di sterminio. Numerose attestazioni di solidarietà. Presentata denuncia
Nella notte tra l’11 e il 12 novembre 2019, a Piombino (Livorno), ignoti hanno imbrattato l’insegna della redazione del quotidiano Il Tirreno con la scritta “menzogne”. La mattina successiva responsabili della redazione hanno denunciato il fatto ai carabinieri.
Il giorno seguente, il direttore Fabrizio Brancoli, ha scritto un editoriale nel quale definiva il gesto “piccolo per le sue conseguenze, miserabile per il suo intento ma pericoloso per il suo potenziale. Una pessima previsione meteo per il clima di una comunità” (leggi).
Infatti, in quelle stesse ore in città infuriava una forte polemica sulla proposta di conferire la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre, su proposta di Rifondazione comunista. Il sindaco di Piombino, Francesco Ferrari, l’aveva definita “una provocazione”, e si era detto contrario e il consiglio comunale l’aveva bloccata. Il contrasto aveva acceso gli animi poiché secondo alcuni così si mancava di rispetto alle vittime dello sterminio razziale nazista. E il primo cittadino aveva dovuto spiegare meglio le sue ragioni. Il Tirreno aveva raccontato tutta la vicenda che, alla fine, si è conclusa il 25 novembre 2019, con il conferimento della cittadinanza alla senatrice di origine ebrea, sopravvissuta ai campi di sterminio.
Alla redazione del Tirreno hanno espresso solidarietà l’Odg e Assostampa Toscana, l’Odg Nazionale, la Fnsi e diverse redazioni ed esponenti politici locali, tra i quali il sindaco Ferrari e il presidente della Regione Toscana.
RDM