Gualtieri al Senato. La verità sul Mes. Una lezione di economia

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A Salvini fischiano le orecchie. Nessun riflesso negativo sul debito italiano e sui prestiti bancari

Un “assolo” del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri in audizione alle Commissioni Finanze e politiche Ue a Palazzo Madama. Una lezione di economia come se fosse in un’aula universitaria. Ma ad ascoltare la lezione non c’erano studenti universitari alle prese con un esame difficile, la materia se così si può definire, “Scienza delle finanze”, “Economia finanziaria”. Per ascoltare ci vogliono studenti i quali hanno deciso che la loro professione sarà quella di economista, magari se ce la fanno, partendo da assistenti universitari e poi pian piano diventare “ricercatori”, docenti di economia. Magari, chissà, potrebbero diventare deputato o senatore che di  questioni economiche  se ne intende e che quando sente parlare di backstop sa di cosa si tratta. E non resta basito. Gualtieri ha spiazzato tutti i denigratori delle posizioni che ha assunto in merito ad un problema, il Mes, il Meccanismo europeo di stabilità, di cui si sta discutendo a livello di Unione europea, Eurogruppo per la precisione. Discussione che ha portato Salvini, gli esperti della Lega, da Bagnai in giù, a chiedere la testa del presidente Conte che si sarebbe reso responsabile di non si sa bene cosa.  Il governo giallorosso avrebbe consegnato l’economia  del  nostro paese nelle mani dei tedeschi e di Macron. Il problema era improvvisamente esploso in seguito ad una riunione dell’Eurogruppo cui aveva partecipato Giuseppe Conte, fase 2. Qualche “fonte” interessata dava conto di indiscrezioni per cui il presidente del Consiglio avrebbe accettato la linea del Mes, un danno irrimediabile, è stato detto e scritto anche su qualche giornalone  che dava spazio a Salvini e si scatenava un duello all’ultimo sangue contro chi non intendeva  contrastare la riforma del Mes.

Non bastasse, si scopriva un’altra sigla, il ‘backstop’, ossia la disponibilità del Meccanismo europeo di stabilità ad essere utilizzato dal fondo per le risoluzioni bancarie. Il termine non è propriamente economico. Deriva dal baseball ed è stato usato nel caso in cui, stante la Brexit, l’Irlanda del Nord non dovrebbe subire danni per quanto riguarda i confini economici e  i prestiti bancari. Insomma una misura di salvaguardia. Dice Gualtieri ai suoi ignari interlocutori che addirittura si “raddoppia” il fondo disponibile per salvare le banche. Si tratta dunque “di un successo dell’Italia”. Uno dei temi toccati dalla riforma del Mes riguarda, appunto, il backstop a favore delle banche ma è un passaggio che fa parte di un percorso verso quella unione bancaria di cui si parla da quasi un decennio (che ci riserviamo di analizzare magari in altra occasione) e per la quale non si è ancora intravisto un punto d’approdo. Ma i contestatori di Gualtieri puntano contro di lui, hanno l’obiettivo di far saltare Conte e il governo minacciando querele, condanne e chi sa cos’altro contro il presidente del Consiglio. Gualtieri ai senatori per quanto riguarda la vicenda Mes fa presente che le dichiarazioni contro Conte sono veramente risibili, del resto poi corrette, come quelle di esponenti delle banche… Continua su jobsnews


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