Per meglio descrivere il protagonista del libro di Arrighi si può ricorrere alle parole di Nietsche, il quale in Al di là del bene e del male scrisse: «chi lotta con i mostri deve guardarsi di non diventare, così facendo, un mostro. E se tu scruterai a lungo in un abisso, anche l’abisso scruterà in te.»
Elia Preziosi ha guardato in fondo all’abisso a tal punto che non solo la sua mente bensì la sua intera esistenza ne è stata risucchiata, come preda e vittima di un vorticoso tornado generato e alimentato dal Male. Eh sì perché è proprio questo che Preziosi cerca di combattere, in questo come nei precedenti libri di Arrighi.
Non un delitto, non un criminale, per quanto spietato possa essere. Le pagine di A un passo dalla follia scrutano a fondo l’abisso del Male, in tutte le sue manifestazioni e forme.
Arrighi tenta, con questo nuovo libro, di dare un’impronta nuova ai suoi legal thriller votando la narrazione verso una spy story che vede coinvolti anche i servizi segreti italiani e i dogmi della religione cattolica.
Il respiro che traspare da questa narrazione è infatti più ampio di quello dei precedenti libri, nei quali la storia era per certi versi imbrigliata nella sola vicenda principale, ovvero i delitti di cui trovare il responsabile. Libri che più si avvicinavano ai classici della letteratura gialla. Mentre con A un passo dalla follia Arrighi sembra strizzare l’occhio agli autori contemporanei americani in particolare. Lo si denota anche dal fatto che il nuovo romanzo è più corposo, proprio in termini di pagine, rispetto ai precedenti e, anche per questo, più vicino ai suddetti autori.
Lo stile di scrittura permane il medesimo. A tratti però lo si ritrova più incisivo, o forse volutamente più provocatorio. Uno stile più folle o esasperato se si vuole, perfettamente in linea con il narrato.
Lo stile, il linguaggio, il fraseggio, la punteggiatura… tutto è, come consueto, molto curato. Presumibilmente ciò è ancora merito dello stesso autore, che sembra mantenere sempre un forte legame con i suoi scritti. Cosa che si evince dalla narrazione e, appunto, dalla struttura del testo.
Pronta per i lettori anche un’antologia di racconti firmati da Lama, Landini, Pulixi, Vicidomini e dallo stesso Arrighi che porta il ben esplicativo titolo Natale rosso sangue, in pubblicazione sempre con Edizioni CentoAutori.
Gli amanti del genere hanno quindi molto materiale per indagare sempre più a fondo l’abisso del Male e della Follia.