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Il 2 ottobre su Radio Rai Fvg “I suoni delle radici – musiche e storie da paesi lontani”

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Mercoledì 2 ottobre alle 14.10 va in onda su Radio Rai Fvg la prima puntata de “I suoni delle radici, musiche e storie da paesi lontani”, un programma di Carlo Muscatello, a cura di Mario Mirasola. È un viaggio attraverso le storie e le musiche dei paesi di origine di cittadine/i del Friuli Venezia Giulia nati in altre parti del mondo. Si comincia con i brasiliani Ana Rosa Barros e Jaques Delgado: lei di Recife,  lui di Santos. Entrambi psicologi ed entrambi in Italia da quasi trent’anni. Parleranno del loro arrivo nel nostro Paese, di come sono stati accolti, della scelta di restare, della nostalgia di casa, ma anche del grande tema di attualità dell’ambiente e della foresta amazzonica, vero polmone del pianeta. Collegamento telefonico con Mitja Gialuz, patron della Barcolana, che parlerà di ambiente, del mare che ha sempre messo in collegamento genti e popoli diversi, e ovviamente dell’edizione di quest’anno della grande regata velica. Canzoni di Chico Buarque de Hollanda, Tom Jobim, Caetano Veloso ma anche di Fabrizio De Andrè.
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Dalle antiche migrazioni a quelle contemporanee, il Friuli Venezia Giulia è sempre stato terra di incontri, di passaggi, di arrivi e partenze di genti diverse. Donne e uomini provenienti da “altri mondi” che a volte si sono fermati qui, altre hanno proseguito il loro viaggio sempre alla ricerca di un avvenire migliore.
Per questo la nostra regione ha storicamente accolto al suo interno un’incredibile varietà etnica, culturale, religiosa: tante facce, tante anime, tanti colori destinati a mischiarsi all’interno di una grande contaminazione.
Dall’antica rete viaria romana ai voli low cost, passando per strade grandi e piccole, per autostrade e sentieri di montagna, donne e uomini sono arrivati fra noi con le loro lingue, le usanze e le tradizioni retaggio di popoli lontani, che hanno contribuito e contribuiscono sempre al confronto, alla diffusione delle idee e del pensiero, alla crescita, a volte alla formazione di una coscienza comune.
E poi c’è la musica, il vero esperanto, il ponte che unisce i popoli, l’idioma che permette di comunicare e comprendere anche a chi parla lingue diverse.
Il nostro viaggio radiofonico parlerà di questo. Dando la parola a chi arriva da paesi lontani e si trova a vivere, da tanti anni o magari soltanto da pochi mesi, nel Friuli Venezia Giulia. Ascolteremo le loro storie, le musiche dei loro paesi d’origine, ma anche le canzoni italiane che li hanno accompagnati in questi anni. E magari li hanno fatti sentire un po’ a casa propria.

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