Sentenza storica quella pronunciata poco fa nell’aula bunker di Rebibbia dalla Corte d’Assise di Roma contro il clan Spada, che per anni ha dominato il litorale romano e per il quale è stato riconosciuto il vincolo dell’associazione mafiosa, come chiesto dalla pubblica accusa, rappresentata dai pm Mario Palazzi e Ilaria Calò. La Corte ha condannato all’ergastolo i capi dell’associazione, ossia Carmine Spada, detto Romoletto, Roberto Spada, già condannato per la vicenda della testata al giornalista Daniele Piervincenzi, e Ottavio Spada, detto Marco. Erano 24 complessivamente gli imputati, alcuni dei quali in collegamento video dai carceri in cui si trovano dal momento dell’arresto; i pubblici ministeri avevano chiesto un totale di 208 anni di carcere oltre ai tre ergastoli. La Corte ha inflitto condanne per un totale di 147 anni di carcere in riferimento ai contestati reati di omicidio, estorsione e usura con l’aggravante della modalità mafiosa. Il dispositivo è stato letto in un’aula stracolma, dove spiccavano le presenze della sindaca Virginia Raggi, del Presidente dell’Osservatorio regionale Gianpiero Cioffredi, e del Presidente della federazione della Stampa Giuseppe Giulietti, oltre al Presidente dell’associazione antimafia “Noi” di Ostia Massimiliano Vender e a molti cittadini che durante la lettura della sentenza hanno incassato una vittoria morale oltre che un importante riconoscimento delle loro battaglie per la legalità di cui è stata protagonista la giornalista Federica Angeli, la prima a denunciare il sistema degli Spada a Ostia e che per questo ha pagato il prezzo altissimo di una vita sotto scorta.
Il processo che si è concluso ieri deriva dall’inchiesta che produsse 30 arresti a gennaio 2018. Nel corso del dibattimento è stata ricostruita la rete del potere criminale degli Spada e il dominio che avevano esercitato su un territorio che circonda la capitale del Paese, troppo a lungo condotto in modo indisturbato. In questo senso la sentenza rappresenta un vero spartiacque nella valutazione della criminalità romana e nella definizione di un gruppo che agiva con modalità proprie della mafia.
“Adesso spazio ai cittadini onesti”, ha commentato la sindaca di Roma, Raggi. Per il segretario del Pd Nicola Zingaretti, che è anche Presidente della Regione Lazio, dove cioè sono avvenuti i fatti contestati, “hanno vinto i cittadini”, mentre il Presidente della Fnsi, Giulietti, ha sottolineato che era in quell’aula a rappresentare “la libertà di espressione contro tutte le mafie”.
(Nella foto un frame dell’aggressione di Roberto Spada a Daniele Piervincenzi)