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Giancarlo Siani. Una vita spezzata dalla ferocia della camorra. Una Fondazione in suo nome come luogo di libertà

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La sala della Mehari al Palazzo delle Arti di Napoli sarà la sala della memoria. Al centro quell’auto verde, scoperta, simbolo della libertà e della giovinezza di Giancarlo, e dove la sua vita è stata spezzata dalla ferocia della camorra; una mostra, tante foto che rappresentano la vita di un ragazzo pieno di sogni e di speranze; e poi, sulla volta, i nomi delle vittime innocenti della criminalità in Campania, una sequenza di lettere pesanti come macigni su una società che non è ancora riuscita a liberarsi dalle mafie. È questo il primo atto della neonata fondazione “Giancarlo Siani”. L’inaugurazione ci sarà lunedì 23 settembre alle 10,30, alla presenza del presidente della Camera, Roberto Fico, e di Paolo Siani, pediatra e parlamentare, fratello di Giancarlo, nell’ambito del festival di giornalismo civile “Imbavagliati”, diretto da Désirée Klain, che ospita a Napoli giornalisti minacciati da tutto il mondo. Insieme alle altre istituzioni, ci sarà anche il Sindacato dei giornalisti (con la Fnsi e il Sugc), che già contribuisce alla realizzazione del Festival, e che, anche quest’anno, partecipa attivamente al premio Siani. Riteniamo che la sala della memoria sia un’iniziativa importante, fondamentale, che quel luogo di passaggio per le altre sale del museo possa diventare uno spazio di riflessione per chi l’attraversa. Come dice la senatrice a vita Luciana Segre, “la memoria è un vaccino prezioso contro l’indifferenza”, il nostro compito, la nostra sfida, adesso, è far diventare quel luogo una presenza viva nel cuore della città.


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