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Due giorni per parlare di sicurezza del lavoro. A Modena ad ambiente e lavoro convention

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Si è tenuta   presso la sala stampa della Camera la conferenza stampa di presentazione della VII° edizione di Ambiente Lavoro Convention, in programma nei padiglioni di Modena Fiere l’11 e 12 ottobre. La convention è organizzata da Modena Fiere e Senaf con la collaborazione dell’Azienda Sanitaria Locale di Modena.Ad aprire i lavori l’on.  Beppe Giulietti, portavoce di Articolo 21. A seguire sono intervenuti: Piero Proni, consigliere delegato Senaf, Annibale Mottana professore del Dipartimento Scienze geologiche Roma Tre, Pio Baldi del Consiglio Nazionale Beni Culturali, Diego Alhaique, il direttore scientifico della Rivista 2087. E’ intervenuta anche l’onorevole Amalia Schirru, componente della Commissione Lavoro della Camera per fare gli auguri all’iniziativa di Modena.

Si è innanzitutto parlato delle morti sul lavoro. Piero Proni: «Nell’ultimo anno le morti sul lavoro si sono ridotte: nel 1990 sono state oltre 2000, nell’ultimo anno ce ne sono state meno di 1000. E’ vero c’è la crisi, il calo dell’occupazione, la delocalizzazione ma nell’ambito della sicurezza sul lavoro si sono fatti passi avanti. Nel nostro Paese non è ancora riuscito a passare il concetto che la sicurezza è un investimento, non una spesa. Si calcola che la mancata attenzione alla sicurezza sul lavoro determini delle perdite pari a 20 milioni di euro».
Ma durante la conferenza si è anche parlato dell’ambiente in cui si lavora. E degli incidenti e i decessi legati ai rischi di una carenza di prevenzione, soprattutto nei luoghi a rischio sismico. Durante l’ultimo terremoto in Emilia Romagna, la maggior parte delle morti sono state degli operai caduti sotto il crollo di capannoni. Da qui il congresso, che si terrà nell’ambito della Fiera di Modena venerdì 12 ottobre promosso da Articolo 21 e Rivista 2087 Edit. Coop dal titolo “Per una cultura della prevenzione del rischio geologico in Italia”.

E proprio a questo proposito, uno dei protagonisti dell’incontro Annibale Mottana,  ha spiegato : «Ci sono delle carte sismiche e dei registri molto dettagliati. Nonostante questo resta il fatti che la maggior parte degli italiani pensa di stare in un posto tranquillo. Ma questa non è una tranquillità eterna: dove il terremoto non è ancora avvenuto c’è probabilità che avvenga, dove c’è già stato c’è ancora una possibilità in più. Come si può far capire questo agli italiani? Purtroppo l’unico modo sono stati gli scandali legati a fondi destinati alla ricostruzione post terremoto. Ci si ricorda di più di questi malcostumi italiani che dei reali danni prodotti dal terremoto, resta comunque una via e se è questa va bene lo stesso».

L’architetto Pio Baldi, ha parlato anche del rischio legato ai terremoti che corre il patrimonio culturale italiano : «speriamo che non arrivi un terremoto la domenica mattina, quando tutti i fedeli sono in chiesa a seguire la messa. Le chiese sono fra i monumenti più fragili dell’edilizia contemporanea. Ogni epoca, poi, ha le sue caratteristiche. Le costruzioni del 700 e 800 sono meno resistenti perché di cattiva qualità a causa della carenza di calce che durano meno. Quelle del 500 sono più stabili come anche le costruzioni militari, le rocche, le fortezze che resistono meglio al terremoto».

Diego Alhaique ha anche parlato del caso Ilva: fin dove arriva la linea di confine fra il diritto al lavoro e il diritto alla salute? «E’ possibile trasformare un posto di lavoro inquinato e inquinante in uno sicuro e sano. E’ necessario del tempo, ma è possibile mettere in campo delle strategie di bonifica permettere nella siderurgia che si lavori in sicurezza e che permetta anche all’ambiente circostante di non correre pericoli».


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