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Siria, la denuncia del commissario Onu: gli attacchi intenzionali contro i civili sono crimini di guerra

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Nuova denuncia dell’Onu sui crimini commessi in Siria contro la popolazione civile. Il commissario Onu per i diritti umani Michelle Bachelet ha dichiarato, in un comunicato diffuso venerdì 26 luglio, che “Nell’apparente indifferenza della comunità internazionale rispetto all’aumento del numero di vittime civili causato da una serie di raid a Idlib a in altre zone nel Nord-Ovest della Siria, negli ultimi 10 giorni sono morte 103 persone, tra cui 26 bambini“.

Non usa mezzi termini il commissario, denunciando il fallimento del “Consiglio di sicurezza paralizzato dall’incapacità dei cinque membri permanenti di usare il loro potere e la loro influenza per fermare i combattimenti e le uccisioni una volta per tutte. Siamo di fronte a un fallimento di leadership da parte delle nazioni più potenti del mondo”.

“Nei primi anni di questo conflitto, quando le vittime erano decine, poi centinaia, poi migliaia, il mondo ha dato prova di grande preoccupazione, ora gli attacchi aerei uccidono e mutilano un numero significativo di civili più volte alla settimana, e la risposta sembra essere una scrollata di spalle collettiva”. Ormai, scrive Bachelet, “diverse centinaia di migliaia i bambini, le donne e gli uomini rimasti uccisi in Siria dal 2011, così tanti che non è neanche più possibile dare una stima credibile“.

“Nonostante i ripetuti appelli delle Nazioni Unite a rispettare il principio di precauzione e distinzione nel corso delle ostilità, quest’ultima incessante campagna di attacchi aerei da parte del governo e dei suoi alleati ha continuato a colpire strutture mediche, scuole e altre infrastrutture civili come mercati e panetterie. Si tratta di siti civili e sembra altamente improbabile, dato lo schema ripetuto di questi attacchi, che siano stati tutti colpiti per caso.

Gli attacchi intenzionali contro i civili sono crimini di guerra!”.

Anche Save the Children (e l’organizzazione partner Hurras Network) ha lanciato una forte denuncia, affermando che “il numero di bambini uccisi a Idlib nelle ultime quattro settimane ha superato il numero totale di bambini rimasti uccisi in Siria nel 2018″. Secondo l’organizzazione i bambini rimasti uccisi dal 24 giugno sarebbero 33, stima decisamente bassa rispetto a quella della Syrian American Medical Society (Sams), presente in Siria, anche nella regione di Idlib, con diverse strutture ospedaliere, che indica in 175 il numero di bambini che hanno perso la vita dal 26 aprile e ben 827 quelli rimasti feriti che si sono rivolti agli ospedali nel nord ovest della Siria nello stesso periodo.

Nella sola giornata di lunedì hanno perso la vita otto bambini.


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